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Rafael Leao: Indispensabile o sopravvalutato? La risposta del Milan

Rafael Leao continua a spaccare l’ambiente rossonero. Ciò che è successo durante la gara con la Lazio rischia di creare una voragine tra il portoghese e il resto della squadra, mettendo a rischio il futuro del già traballante Fonseca.
Riavvolgiamo il nastro di quella strana serata. Leao viene escluso insieme a Theo Hernandez dalla formazione titolare contro la Lazio. Il motivo è la scarsa attitudine al sacrificio mostrata nelle gare precedenti. Il portoghese è entrato con la squadra sotto per 2-1 contro la Lazio , pareggiando subito dopo il suo ingresso. Successivamente c’è stato il cooling break, ovvero una breve interruzione concessa dall’arbitro per consentire ai calciatori di rinfrescarsi, in caso di caldo eccessivo. In quest’occasione, con tutti i giocatori accanto a Fonseca per ricevere le ultime indicazioni tattiche, le telecamere hanno colto Hernandez e Leao in disparte. Inutile dire che è subito montata la polemica.
Leao, croce e delizia
Quello di Rafael Leao è un caso che va al di là dell’episodio di ieri sera. Da tempo si discute se il portoghese sia un campione o un giocatore sopravvalutato. Nel corso della stagione le sue pause sono sempre superiori alle volte in cui decide le gare. La scorsa stagione, dopo quattro mesi orridi in cui non ne imbroccò una, si cominciò a paventare la sua cessione. Anche l’Europeo disputato in Germania ha finito per abbassarne l’appeal.
Molti speravano che con l’arrivo di Fonseca al Milan le cose cambiassero, ma al momento tutto sembra essere uguale al solito. La verità è che l’approccio di Leao al calcio è quello del bambino che vuole divertirsi, non del professionista che vuole vincere. Questo si traduce in diverse gare in cui appare del tutto molle e senza nerbo. Leao continua ad essere la croce dei tifosi rossoneri per la maggior parte del tempo, salvo poi vincere le gare da solo quando decide di giocare sul serio.
L’indolenza del campione
Nella storia del calcio di calciatori indolenti ve ne sono stati tanti. Il massimo esempio è George Best. Quel “tu sei il più forte di tutti solo perché io non ho tempo” rivolto a Cruijff è il manifesto di tanti campioni che avrebbero potuto dare di più, ma, per limiti di testa e caratteriali non sono mai riusciti ad esprimersi come le loro qualità facevano sperare.
La grande differenza tra Leao e chi lo ha preceduto, però, è che il portoghese non ha mai mostrato le sue innate qualità per una intera partita. Le sue giocate sono sempre state estemporanee. Per questo il dubbio che non esploda mai definitivamente sta assumendo i contorni della certezza. A 25 anni il tempo sta per scadere. Ogni estate il Milan si interroga se valga la pena continuare ad aspettarlo o se convenga cederlo e costruire una squadra diversa e potenzialmente più forte.
Il problema è che le stese prestazioni che fanno disperare i tifosi del Milan, risultano essere un danno per l’immagine del portoghese che continua a perdere appeal sul mercato. A questo punto la scelta sta a lui: crescere mentalmente o rimanere un incompiuto.
Davide Luciani
















