Il gong finale del calciomercato è ormai dietro l’angolo. La fine di una sessione sembra sempre e comunque un sorta di vero e proprio nuovo inizio. Infatti, per tantissime squadre, comincia ufficialmente e definitivamente una sorta di vera e propria nuova era. Infatti, fino a gennaio, non vi sarà possibilità di porre rimedio e di intervenire, se non dal punto di vista tattico. Ma ecco che, tutto questo, porta a fare i conti con quello che è un must di questi giorni, ossia le pagelle del mercato. Ma servono realmente a qualcosa?
Dare una risposta che valga per tutto e tutti è ovviamente complicato e difficile. Troppo spesso si può sfociare in quello che è puramente soggettivo. C’è un qualcosa che è però oggettivo è inconfutabile: la storia della Serie A, negli ultimi anni, è piena di giudizi, di pronostici e di griglie che sono state totalmente smentite e ribaltate dal campo e dai risultati. Ovviamente questo è accaduto sia in positivo che in negativo: chi ha avuto un voto relativamente basso ha poi magari fatto una grande stagione, mentre che si pensava avesse fatto un grande calciomercato ha deluso. Questo perché il rendimento dipende da molteplici fattori, che sulla carta non posso certo essere valutate. Giocatori, allenatori e dirigenti questo lo sanno fin troppo bene.
E allora ecco, pensando a un campionato appena iniziato e a una sessione estiva ormai finita e ai titoli di coda , non si può che aspettare per vedere se una Juve assoluta regina del mercato, con innesti di altissimo livello, confermerà tutto e se un Inter che ha puntellato una rosa già fortissima sarà la lepre da inseguire e catturare. Tutte ipotesi, tutte idee, tutte supposizioni. Le pagelle possono essere definite come quel contorno meraviglioso che accompagnano l’attesa delle partite e che permettono di confrontarsi. Un contorno di cui non riusciamo a fare a meno.
