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Belotti, qual è il mistero dietro il flop?

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Dopo la parentesi alla Fiorentina, il Como è la grande opportunità di Belotti per dimostrare che la sua carriera è comunque importanteDopo la parentesi alla Fiorentina, il Como è la grande opportunità di Belotti per dimostrare che la sua carriera è comunque importante

Andrea Belotti non è certo uno dei neofiti della Serie A. A 30 anni, il nativo di Calcinate ha raggiunto la sua maturità e la sua dimensione ed è uno dei pilastri del Como di Fabregas. Il punto è che, facendo una sorta di vero e proprio tuffo nel passato, soltanto qualche anno fa, la sua carriera sembrava essere a un autentico punto di svolta. A volte però mercato e dettagli creano situazioni difficili da prevedere e persino da analizzare.

Dopo due buone stagioni al Palermo, con un contributo importante alla promozione dalla B nel primo anno e sei reti nel secondo nella massima serie, ha trovato la sua consacrazione al Torino. Con i granata, il Gallo (questo il suo soprannome, legato all’esultanza), si fa conoscere dal grande pubblico. 28 reti in 38 presenze i suoi numeri, che gli valgono il titolo di capocannoniere.

L’estate del 2017 per lui è stata vissuta sotto la luce dei riflettori. Tanti i club interessati, in particolar modo il Milan. I rossoneri, sotto la gestione cinese di Yonghong Li, avevano individuato proprio in Belotti l’attaccante giusto. E infatti il classe 1993 è stato, in più di un’occasione, vicinissimo.

Ma cosa ha fatto saltare la trattativa? Cairo ha sparato alto e per di più voleva garanzie economiche che al momento non ci stavano. La conseguenza? Il giocatore è rimasto in Piemonte, senza nascondere una delusione abbastanza importante, solo in parte sopita dalla fascia di capitano e da quanto accaduto dopo.

Belotti, negli anni successivi, ha pagato tanti problemi fisici, ma, nel complesso, ha fatto sempre il suo, toccando, per quattro stagioni su cinque, la doppia cifra. L’ultimo anno ha pagato un grave infortunio, con il contratto arrivato a scadenza. La grande occasione successiva si è chiamata Roma, ma, in un anno mezzo, il buon Andrea non ha mai totalmente convinto.

Dopo la parentesi alla Fiorentina, il Como è la grande opportunità per dimostrare che la sua carriera è comunque importante, nonostante quel trasferimento saltato sul più bello. E che l’Europeo 2021 non è stata una ciliegina sulla torta il cui sapore resta un po’ amaro.

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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