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Ricardo Oliveira, il mancato erede di Sheva

Ricardo Oliveira. O, come ricordano alcuni, R. Oliveira. Questo nome non suscita ricordi troppo positivi nella memoria dei tifosi del Milan. La storia è in realtà molto particolare per tanti motivi, visto che, ancora oggi, all’età di 44 anni, si diverte a giocare e a segnare. Ma quanto successo in terra lombarda è davvero tutto da raccontare e da scoprire.
Ricardo Oliveira, da capocannoniere a delusione
Nei suoi anni d’oro, il brasiliano ha fatto dello scatto in progressione, della sua velocità, della sua tecnica e della sua abilità nei colpi di testa le sue principali caratteristiche. Caratteristiche che hanno convinto i meneghini a puntare su di lui per raccogliere l’eredità di Sheva. Non certo uno qualunque. Ha stregato tutti con la maglia del Santos, trascinandolo alla vittoria in Libertadores. Si è poi confermato in Spagna, vincendo scudetto e Coppa Uefa con il Valencia. La sua esplosione è però definitivamente arrivata con la maglia del Betis Siviglia. Con i biancoverdi ha realizzato 23 gol in 38 partite, di cui 22 nella Liga. Numeri che gli sono valsi il terzo posto nella classifica cannonieri, alle spalle di Forlan ed Eto’o. La ciliegina sulla torta, è stato il trionfo in Coppa del Re. Insomma, un biglietto da visita non da poco e che ha conquistato la fiducia di un certo Galliani.
In realtà però, prima di passare al Milan, nell’estate del 2006, ha vissuto alcuni problemi fisici, riportando la rottura totale dei legamenti crociati e parziale dei legamenti laterali del ginocchio destro. Ed è proprio questo che, con il senno di poi, ha condizionato l’avventura di Ricardo Oliveira al Milan. Eppure la partenza è stata delle migliori, con un gol alla Lazio alla prima giornata. Il verdeoro ha pure trovato molto spazio, causa l’infortunio di Inzaghi. L’attaccante, con la maglia rossonera, è però sempre apparso confuso, impreciso, sterile sotto porta e praticamente inutile in fase offensiva. Le occasioni per lui sono via via diminuite, con l’unica luce che è stata la rete con la Roma nelle semifinale di Coppa Italia. Nonostante tutto, è comunque tra i giocatori che hanno alzato la Champions. Ma di R. Oliveira a Milano è rimasto davvero poco.
Eppure, nella sua carriera post rossonera, il brasiliano ha ritrovato gol e fiducia, brillando con la maglia del Real Saragozza, dove ha fatto coppia con Milito, e negli Emirati Arabi. Gli ultimi anni per lui sono stati in Brasile, dove, tornato al Santos, ha messo timbro e firma nella vittoria di due Paulisti. Davvero al Milan erano solo i problemi fisici? O forse la mancata attitudine a un calcio troppo difensivo, tattico e fisico.
