Da Catania a Tonga. Che fine ha fatto Giuseppe Mascara?

Maurizio Compagnoni è sicuro: un gol del genere non può non fare il giro del mondo. “Lo vedranno anche a Tonga” dice. Un gol da centrocampo, non in una partita qualsiasi, ma in Palermo Catania, il derby della Sicilia che finirà con il punteggio di 0 a 4 per gli ospiti. A segnare Paolucci, Morimoto, Ledesma e poi lui: Peppe Mascara.

“Meglio di Maradona e Beckham” dice il telecronista di Sky, preso alla sprovvista mentre l’attaccante di Caltagirone decide di spedire in rete una palla innocua, qualsiasi, che gli passa tra i piedi a centrocampo. Un gol che fa la storia, anche la sua. Ma oggi che fine ha fatto Giuseppe Mascara? Proviamo a scoprirlo insieme riavvolgendo i nastri dei ricordi.

Mascara. Fonte Foto: TuttoCalcio Catania

La carriera di Peppe Mascara

Classe 1979, siciliano Doc, Mascara è il più classico degli eroi di provincia. Nel suo curriculum troviamo Ragusa e Battipagliese, Avellino e Salernitana. Poi anche il Palermo, prima di passare al Genoa, al Perugia e infine, definitivamente, il Catania. Ala sinistra, trequartista, seconda punta, poco importa. Con la maglia rossoazzurra mette a segno 45 gol in 185 presenze, dal 2005 al 2011, diventando il secondo marcatore di sempre della squadra, dietro a Nicolò Nicolosi, bomber della prima metà del Novecento.

È il momento più alto della sua carriera e arrivano offerte importanti. “Nel 2009 feci 14 gol ed ebbi varie proposte – racconta – anche dal Manchester City e dal PSG, che non erano le squadre che sono oggi, ma pur sempre club blasonati. Anche il Bayer Leverkusen. Alla fine non andarono in porto. In Italia sono stato vicino alla Lazio”. Alla fine invece sarà il Napoli a spuntarla, nel 2011, l’inizio di una parabola discendente verso Novara, Al Nasr, Pescara e poi Siracusa e Scordia, in Serie D, di nuovo in provincia.

Mascara con la maglia del Catania e la fascia da capitano al braccio. Fonte Foto: Eurosport

Cosa fa oggi Mascara?

Appesi gli scarpini al chiodo, Peppe Mascara ha iniziato la carriera da allenatore. Prima nelle giovanili del Catania, dopo aver preso il patentino Uefa A, poi provando l’avventura con i grandi. Il Giarre, in Eccellenza, la Sancataldese, in Serie D, poi il Biancavilla. Tutte finite presto, senza riconferma. Nel dopo Covid 19 ha allenato Siracusa, Comiso e Real Aci.

Oggi la sua vita è tra il campo della sua scuola calcio, dove allena soprattutto bambini e ragazzi, e il suo ristorante. “Quattrochiacchiere” si chiama. Tradizione italiana e piatti regionali. Specialità della casa? I gol da centrocampo, ovviamente.