La Opinión
Ronaldinho al vetriolo, l’Italia chiamò e Spalletti stile Rich anni duemila, Zirkzee reggerà la pressione? Clamoroso Kvara
Ronaldinho snobba il Brasile
Oltre agli Europei tra pochi giorni prenderà il via anche la Copa América, competizione esotica e affascinante dove i club proprietari dei cartellini di giovani talenti ne approfitteranno per farne lievitare il prezzo, come l’impasto della pizza fatta in casa del sabato sera. Tra valori oscillanti di mercato e pronostici, si fa largo la polemica improvvisa che coinvolge una grande ex leggenda del calcio brasiliano. Ronaldinho in persona si scaglia contro la nazionale brasiliana, senza pietà e minaccia addirittura di lasciare il Brasile.
Se il giocatore del Barcellona, Raphinha, aveva dichiarato che Ronaldinho era a caccia di biglietti per le partite della nazionale verdeoro, dall’altra parte della barricata l’ex Barcellona e Milan non solo smentisce, ma rincara la dose. Nel corso della trasmissione Cartoloucos su You Tube, Dinho ha parlato così: “Non guarderò nessuna delle loro partite. Gli manca tutto, lo spirito, la gioia, la dedizione. Dobbiamo giocare bene. Le cose non funzionano. Me ne andrò dal Brasile“. Niente sorrisi, niente allegria, Ronaldinho questa volta non crede più nel suo Brasile.
Badge e certificazione internazionale
Ritorniamo in Europa, precisamente in Germania, precisamente alla notte della prima vittoria degli azzurri nella competizione. Non erano passati nemmeno 30 secondi che l’Albania già aveva scatenato tutti i commissari tecnici sparsi in giro per lo stivale, perché quando gioca la nazionale anche ci non ha mai seguito il calcio in vita sua diventa all’improvviso un super esperto con tanto di badge e certificazione internazionale. Chapeau. La sventura di Dimarco viene corretto dopo una manciata di minuti dall’amico e collega di club Bastoni, colpo di testa e partita sull’asse d’equilibrio. L’Albania si chiude a ricco, arretra e Barella mette sul piatto la specialità della casa, spaghetti al sugo con una bella spolverata di parmigiano e tiro al fulmicotone come dicevano i telecronisti di una volta. Palla nel sacco, Spalletti si rilassa e con la sua giacca sgargiante con la scritta Italia sulla schiena stile jeans Rich anni duemila si risiede sulla panca. Nella ripresa Donnarumma ricorda agli scettici perché lo ha voluto il PSG con una parata che salva la faccia di una nazione intera. Adesso la Spagna, poi la Croazia, il resto si vedrà.
Cercasi attaccante che regge la pressione
Sulle questioni di calciomercato è intervenuto invece Zlatan Ibrahimović, elegante e disinvolto come un dirigente moderno e sempre sul pezzo. Joshua Zirkzee rimane una delle opzioni percorribili, ma Ibra chiarisce senza misteri che al Milan serve un attaccante che sappia reggere alla pressione degli ottantamila di San Siro. L’ex attaccante rossonero chiarisce che il club ha scelto Fonseca dopo averlo osservato e ripone fiducia nel tecnico portoghese, il Milan vuole giocare all’attacco e vuole dominante le partite. Tra i tifosi continua a serpeggiare il malumore, Ibra però ha garantito che la società ha le idee chiarissime sul futuro.
Chiesa e Lukaku per l’era contiana
Federico Chiesa rimane un obiettivo del Napoli che in previsione dell’era contiana vuole giocatori veloci, pronti, che sprizzino energia da ogni singolo poro. Chiesa alla Juventus ha deliziato solo a tratti, tra infortuni e panchine di troppo l’attaccante della nazionale potrebbe finire all’ombra del Vesuvio. Victor Osimhen nel frattempo è troppo preso da litigi e storie tese sui social dopo l’acceso diverbio con il commissario tecnico della nazionale nigeriana, Lukaku è diviso tra l’amore per Antonio Conte e i milioni dell’Arabia Saudita. Ma a tenere banco sul fronte Napoli sono le dichiarazioni dell’agente di Khvicha Kvaratskhelia, Mamuka Jugeli e del padre che sono usciti allo scoperto annunciando che per il futuro del giocatore sarebbe meglio se lasciasse il club partenopeo. Troppi allenatori cambiati e niente Champions League. Il caos dell’ultimo anno nuoce alla carriera del giocatore. Clamoroso. Il Napoli si tutela e con un comunicato risponde a chiare lettere dicendo che il georgiano ha ancora tra anni di contrato e non si muove.
I partenopei avevano già risposto in maniera negativa al PSG che aveva offerto 100 milioni, ma adesso adesso cambia tutto.