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Chi è più forte tra Chiesa ed El Shaarawy?

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chiesa el shaarawy

Calciomercato ed Europei sono senza alcun dubbio e inevitabilmente gli argomenti che stanno tenendo banco in questi ultimi giorni. Tra i nomi più chiacchierati ci sono sicuramente Chiesa ed El Shaarawy. Entrambi sono stati convocati da Spalletti e faranno dunque parte della spedizione azzurra in Germania. Si parla però tanto di un interesse della Roma per l’esterno della Juventus. E, nella rosa de giallorossi, è presente proprio il buon Stephan. Un’occasione buona per un bel faccia a faccia.

Federico Chiesa, tra eredità, consacrazione e futuro

Figlio dell’ex attaccante di Fiorentina, Parma, Lazio e Nazionale Enrico, muove i primi passi nelle giovanili della Settignanese, ma, a 10 anni, entra già a far parte della Fiorentina, dove si mette in mostra negli Allievi Nazionali. L’eredità raccolta dal padre, fin da subito, più che un peso sembra essere per lui una spinta e una motivazione in più. Dopo essersi confermato anche in Primavera, nell’estate del 2016 Paulo Sousa lo porta in ritiro con la prima squadra. Il debutto in Serie A arriva il successivo 20 agosto, ironia della sorte, contro la Juve. Il classe 1997 arriva, nel giro di poco tempo, alla consacrazione, segnando i suoi primi gol tra i professionisti in Europa League contro il Qarabag.

Nella stagione 2017-2018 trova continuità con 36 presenze. Nell’annata 2019-2020 tocca la doppia cifra in Serie A, realizzando 10 reti. Insomma, il suo valore e le sue qualità sono ormai una certezza. Ed ecco che, nell’estate del 2020, arriva la chiamata della Juve. Pur arrivando a Torino in un periodo di leggero ridimensionamento per il club piemontese, per lui le soddisfazioni dal punto di vista personale sono tante, realizzando anche il gol decisivo nella finale di Coppa Italia con l’Atalanta. La sfortuna però è dietro l’angolo. Infatti, nel gennaio del 2022, arriva la lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio sinistro. Un infortunio che l’ha tenuto fuori per 10 mesi. Il resto è storia recente e dell’ultimo anno e mezzo, dove Chiesa è pian piano tornato a giocare con continuità, dimostrando di essere uno dei pilastri e dei giocatori più importanti della Vecchia Signora.

El Shaarawy, il più utile di tutti

Nato nel 1992, dove una breve esperienze nel Legino di Savona, la sua crescita calcistica avviene al Genoa. Dopo aver fatto la trafila nelle giovanili e aver debutto in Serie A nel 2008, inizia per lui la girandola di prestiti. Dopo l’avventura al Padova, dopo la quale viene proclamato miglior giocatore della Serie B, arriva però la chiamata del Milan. Ai rossoneri l’italo-egiziano trova continuità, militandoci per quattro anni. Il buon Stephan diventa il più giovane marcatore nella storia dei meneghini in Champions League. Nella prima parte della stagione 2012/2013 mette a segno 14 centri in 19 gare. Nel girone di ritorno e nelle annate successive si perde un po’, anche a causa di problemi fisici, tanto da arrivare all’addio. Dopo la non troppo positiva avventura al Monaco, si trasferisce alla Roma. In giallorosso riesce a ritrovarsi, con 20 gol in un anno e mezzo. Insomma, il Faraone torna a brillare.

Le sue prestazioni convincono i cinesi dello Shanghai Shenhua a investire 16 milioni di euro. La sua avventura asiatica però  tutt’altro che soddisfacente e, non a caso, dopo un anno e mezzo, torna alla Roma. Il resto è storia recente e di un El Shaarawy sembra più indispensabile, con Fonseca, con Mourinho e con De Rossi che si affidano molto spesso, contando sulla sua esperienza e sulle sue qualità.

Chi è il più forte?

Giusto dunque chiedersi chi sia il più forte tra i due. Questo porta ad analizzare le caratteristiche tecniche, con El Shaarawy che colpisce per capacità atletiche, velocità e abilità nell’uno contro uno. Qualità che si ritrovano anche in Chiesa, che però appare più lucido e cinico sotto porta e nel servire assist ai compagni. Non a caso l’ex viola molto spesso viene utilizzato come seconda punta. A far pendere la bilancia leggermente a favore del classe 1997 è la sua avventura a Euro 2021, dove è stato protagonista fino al trionfo nella notte di Wembley contro l’Inghilterra. Partito dietro a Berardi nelle gerarchie iniziali, Federico si è preso la scena, sbloccando ai supplementari il difficilissimo ottavo di finale contro l’Austria e ripetendosi contro la Spagna in semifinale. La speranza di Spalletti è che possa ripetersi anche quest’ anno. Ma occhio all’italo-egiziano, pronto a stupire con la sua utilità.

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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