Overvaluation
Zagorakis, il gioiello dell’Egeo meteora a Bologna

Chi ama il mondo del calcio, tanto da usarlo per allenare e tenere in forma la propria memoria, si ricorderà senza alcun dubbio di quanto il 2004 sia stato un anno particolare e a dir poco curioso. Infatti è stato l’anno in cui la Grecia ha vinto, stupendo tutto e tutti, gli Europei. Un trionfo incredibile, fatto di sagacia tattica, furbizia, capacità di sfruttare le occasioni e un’immancabile dose di buona sorte. Tra i protagonisti della cavalcata degli ellenici c’è stata il centrocampista Theodoros Zagorakis. Quest’ultimo infatti è stato nominato MVP del torneo. Per di più ha chiuso al quinto posto nella classifica del Pallone D’oro, dietro a mostri sacri come Shevchenko, Deco, Ronaldinho e Thierry Henry, ma comunque davanti ad Adriano, Nedved e Rooney.
Insomma, quello era il biglietto da visita con cui si presentava in terra emiliana. «Theo mi ha colpito per l’entusiasmo e le forti motivazioni che lo accompagnano. Si vede che è felice di essere con noi e di avere scelto il Bologna. E inoltre si è presentato in buone condizioni», queste le parole dette da Mazzone, allora tecnico dei bolognesi. Il calciatore veniva da avventure tutto sommato normali in Grecia, pur essendo diventato un idolo dei tifosi al Paok. In Serie A però il suo è stato un flop clamoroso. Il buon Zago è apparso, in tutte le sue presenze in rossoblu, lento, impacciato, prevedibile e quasi irritante. Insomma, la controfigura e un parente a dir poco lontano di colui che era stato ammirato all’Europeo. Il tutto è comunque avvenuto in una stagione da dimenticare, culminata con la retrocessione.
Un’avventura che l’ha portato a tornare in Patria, più precisamente al suo Paok. Il resto è storia recente e di una carriera da dirigente e da politico, con un’avventura al Parlamento Europeo. Dunque, una carriera che ha avuto il suo apice in quell’estate del 2004 e una parentesi in Italia a dir poco da dimenticare. Ma a molti resterà comunque negli occhi la sua giocata contr la Francia. E non potrebbe essere altrimenti.
