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Chi è il pusher?

C’è qualcosa di sbagliato nel calcio di Italiano?

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Il Bologna inizia pian piano a carburare, per quanto c'è ancora davvero molto da lavorare.

Tre finali in due anni sono senza alcun dubbio un grandissimo traguardo. Tre finali perse in due anni sono sicuramente una grandissima delusione. Può davvero essere riassunto con queste due frasi quanto successo alla Fiorentina nelle ultime due stagioni. In casa toscana ci si lecca ancora le ferite per il ko con l’Olympiacos. Ed ecco che, sul banco degli imputati, per molti ci finisce anche Vincenzo Italiano. Ma c’è davvero qualcosa che non va nel tecnico dei viola e nel suo calcio?

Il pensiero di tanti va soprattutto ai due ko con Inter e West Ham dell’anno scorso. Perché, sempre per quei tanti, quelle sconfitte sono frutto d una squadra, in primis di una difesa, troppo alta ed esageratamente offensiva. Un qualcosa che dunque ha esposto i gigliati ai contropiedi degli avversari, per di più contro gli inglesi nei minuti finali. In realtà però, il match contro i greci, è stato di tutt’altro tenore. Di spettacolo, intensità, ritmo e gioco ce n’è stato davvero poco, anzi forse proprio nulla. La Fiorentina è quasi apparsa snaturata, oltre che stanca e sulle gambe. Eppure il dito va sempre contro una scelta tattica: quel tre contro tre al minuto 115. Insomma, il colpevole, in primis per i risultatisti, è sempre e solo uno. L’ex allenatore dello Spezia viene accusato di esser troppo integralista e, alla fine dei conti, poco pratico e concreto.

Bisognerebbe però, al di là della più che lecita delusione, farsi una domanda: la Fiorentina senza le idee, il ritmo, l’aggressività e l’atteggiamento, dato in questi anni da Italiano, avrebbe raggiunto queste tre finali? In cuor suo, c’è chi già sa la risposta. In troppi dimenticano che la differenza, alla fine, la fanno sempre i giocatori in campo. E, rosa alla mano, quello del mister 46enne, resta comunque un percorso e un lavoro importante, soprattutto se ci si ricorda di quali fossero le condizioni dei viola quando si è accomodato in panchina. La memoria però, nel mondo del calcio. è sempre troppo corta. Per non parlare della riconoscenza… Poi, certo, manca la ciliegina sulla torta. Ma per quella servono sempre e comunque i giusti ingredienti.

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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