La Caduta degli Dei
Che fine ha fatto Sulley Muntari? Dal Triplete alle officine

A guardare il palmares di Sulley Muntari si rimane semplicemente a bocca aperta. Due scudetti, una Coppa Italia, una Supercoppa, un Mondiale per club. C’è anche lui nel magico scacchiere dell’Inter del Triplete, tre anni e mezzo con i colori nerazzurri addosso, con quasi 100 presenze e 8 reti.
Una carriera sbocciata nell’Udinese, passata poi per Sunderland e Milan, prima del girovagare classico di fine carriera: Al Ittihad, Pescara, Deportivo La Coruna, Albacete, Hearts of Oak, in Ghana. E adesso invece? Cosa fa Muntari? La risposta è tutt’altro che scontata.

Il famoso fotogramma del gol di Muntari. Fonte Foto: Il Fatto Quotidiano
Dal gol fantasma alla nuova vita
Ripercorrere la storia di Muntari è impossibile senza passare per il 25 febbraio 212, la sera del gol fantasma contro la Juventus di Antonio Conte. In ballo c’è qualcosa di più dei tre punti. C’è lo scudetto, o almeno una buona parte. Muntari colpisce di testa, quando il risultato è ancora sul 1 a 0 per i rossoneri. Buffon la prende ma la palla ha già superato la linea di porta. Muntari esulta ma Tagliavento non convalida. Morale della favola? Matri segna il pareggio e mette in freezer il tricolore. “Non sono ancora riuscito a darmi una spiegazione – racconta il centrocampista ghanese – Quello scudetto perso e il fatto di non aver chiuso la carriera al Milan sono i miei rimpianti più grandi”.
Ma è proprio negli anni italiani, quelli più alti della sua carriera, che Muntari inizia a fare sfoggio di una sua grande passione: le auto. Possibilmente eccentriche, vistose, veloci. Come la Lamborghini in versione camouflage oppure il Suv Mercedes Classe G superpotenziato. Strano ma vero, ma il suo presente è proprio in questo settore.

Sulley Muntari con la maglia del Pescara. Fonte Foto: Corriere.it
Muntari e il sogno di diventare meccanico
Ci sono sogni e sogni. Per uno che ha vinto il Triplete e ha alzato la Coppa con le orecchie, sognare in grande non serve. Basta qualcosa di piccolo, ma di autentico. Così Muntari aveva un desiderio semplice: aprire un’officina nel suo paese. “Non ho bisogno di andare in tv per stare bene – racconta – ho un paio di concessionarie auto, ma sapete come mi vedo? Meccanico, di quelli con le mani sporche di grasso, a smanettare sotto le macchine”. Ed è così che fa. Prima di firmare il contratto con gli Hearts of Oak apre un’officina. Lo aveva fatto anche a Como, nel 2016, con la 4FKMotorSport, officina specializzata nelle macchine di lusso.
Una vita normale, un lavoro tranquillo, lontano dai riflettori e dalle interviste. A tu per tu con la sua passione. In fondo, c’è qualcosa di meglio?
