Gli sfigati del lunedì: Ballardini e Bonazzoli, così diversi e cosi uguali. Ciro non mollare

Il fine settimana di Serie A che si è appena concluso ci ha lanciato definitivamente e ufficialmente verso quello che sarà il rush finale di un campionato che, pur essendo già virtualmente chiuso per quel che riguarda la questione scudetto, ha ancora molto da dire. Ed ecco che, con Gli sfigati del lunedì, si va ad analizzare quell’immancabile dose di iella. Dose di iella che, molto spesso, può davvero fare la differenza. Ma chi sono i protagonisti di questa puntata?

Ballardini non è più mago?

Per tanti anni Ballardini è stato considerato una sorta di vero e proprio mago o comunque l’uomo giusto nelle situazioni difficili e complicate da risolvere. Ed è molto probabilmente per questo che il Sassuolo si è rivolto a lui, cercando quei punti che varrebbero la salvezza. Eppure, dall’arrivo dell’allenatore ravennate in panchina, i neroverdi, seppur con i loro limiti, hanno vissuti una serie di episodi negativi. Impossibile dimenticare infatti l’infortunio di Berardi nel suo match d’esordio. Nelle partite successive sono arrivati tanti altri piccoli segnali, culminati con il pari allo scadere di Maggiore nella sfida con la Salernitana di questa giornata. Insomma, Davide, forse la fortuna non ti assiste.

Bonazzoli e quei gol poco goduti

Due gol consecutivi dopo un’astinenza durata tantissimo tempo. Queste le ultime due settimane di Bonazzoli. Reti però che, alla fine, hanno portato solo un punto in classifica al Verona, che ora torna a essere pericolante. Insomma, l’attaccante di certo non può permettersi di gioire e di godersi un momento positivo dal punto di vista personale. Ma forse ora gli scaligeri, in queste ultime sette partite, potrebbero affidarsi e puntare su di lui. Sperando di scacciare un po’ di sfiga.

Ei fu siccome (Immobile) triste

L’occasione sbagliata nel primo tempo e la sua espressione cupa e triste nelle interviste post derby è forse l’immagine perfetta per descrivere la stagione della Lazio. Ciro Immobile, ancora una volta, ci ha messo la faccia, prendendosi colpe anche non sue. La sua tristezza è quella di chi vive senza dubbio un momento di difficoltà, anche perché ha la sfiga di vivere in un periodo dove memoria corta e assenza di riconoscenza la fanno da padrone. La copertina de Gli sfigati del lunedì è solo un modo per dire CIRO NON MOLLARE.