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Calcio & Economia

Plata o Plomo? Perché Oaktree ha fatto fuori Zhang dal progetto Inter

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Ultimatum di Oaktree a Zhang per la gestione dell'Inter

L’era Zhang, che ha riportato l’Inter ai vertici del campionato italiano e nella prima fascia del gotha europeo, ha ormai una data di scadenza, come uno yogurt Danone o un pesto Buitoni.

Oaktree ha finalmente sciolto le riserve e messo il piede sull’acceleratore per chiudere la diatriba legata al prestito concesso a Suning, un finanziamento con un tasso di interesse al limite dell’usura e improponibile per un gruppo in crisi economica.

Morale della favola, o Suning sgancia la plata necessaria per coprire il prestito ricevuto, oppure Oaktree salderà il gruppo cinese e entrerà in pieno possesso del club nerazzurro. Terminata questa prima fase, Oaktree andrà a capitalizzare la sua posizione dominante nella trade ‘Plata o Plomo’ vendendo il club ad un acquirente di cui non conosciamo ancora l’identità.

Per onesta intellettuale bisogna dire che gli Zhang e la dirigenza nerazzurra hanno fatto un ottimo lavoro in questi anni, riportando l’Inter al posto che merita con poche pesetas e archiviando definitivamente il periodo horribilis della gestione di Thorir, che aveva trasformato la rosa nerazzurra nella controfigura della Longobarda.

Zhang, Marotta & Ausilio hanno costruito un progetto vincente, hanno sempre riempito San Siro, hanno chiuso importanti accordi di sponsorizzazione (fatta eccezione per il caso DigitalBits), hanno incrementato il merchandising e strappato i migliori accordi legati ai diritti televisivi dell’Inter. E, soprattutto, hanno creato un entusiasmo intorno al mondo Inter che non si vedeva dall’epoca di Mourinho. Mica bazzecole.

Gli ultimi due bilanci testimoniano il valore assoluto dell’ottimo lavoro svolto da Zhang  Jr., ma questo non basta perché l’alta finanza ha delle regole ben precise e quando hai delle palesi difficoltà economiche alle tue spalle rischi di perdere tutto e mandare al macero quanto di buono hai creato.

Il mondo della finanza è cinico, crudo e non guarda in faccia a nessuno, sia che tu sia il figlio di Zhang o Mario Rossi di Segrate. È un mondo, questo, che emula (con le dovute proporzioni) chi invia cartelle esattoriali assurde ad imprenditori in crisi per motivi esterni alla gestione della propria impresa, come le chiusure per il covid-19, ad impiegati con stipendi ridicoli o a disoccupati che non hanno pagato una misera multa da 30 euro su un autobus perché non hanno 5 euro per comprarsi un panino con la mortazza. Sono queste le regole e, per quanto si possa discrepare, bisogna accettarle e saldare il debito.

Adesso, la domanda che molti ci facciamo è la seguente: il nuovo proprietario sarà in grado di mantenere il progetto e l’ossatura di questa Inter vincente? Io, personalmente, ho i miei dubbi, ma spero per i milioni di tifosi nerazzurri in Italia e nel mondo che questo cambiamento societario non riporti la Beneamata ai tempi di Kuzmanovic e Nagatomo.

Direttore Editoriale Sportcafe24.com. Da oltre 10 anni mi occupo della gestione editoriale del nostro magazine, formando giornalisti sportivi e copywriter.

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