Chi è il pusher?
Chi è il pusher? Ecco la nuova Nazionale: ma di nuovo c’è poco
In fondo, per quanto ci sforziamo di non ammetterlo, c’era una sorta di alone di grandissima attesa attorno a Italia-Venezuela. Non per chissà quale motivo, ma in primis per degli Europei che incombono e che si avvicinano sempre più a piccoli passi. Poi si può inevitabilmente aggiungere quel pizzico di curiosità e di fame di calcio, che, quando manca il campionato, in qualche modo andrà pur saziata e soddisfatta. Insomma, la partita degli spunti di analisi e di riflessione l’ha senza alcun dubbio offerto. Ma poi, alla fine, il punto d’arrivo e la conclusione rimangono sempre e comunque le stesse. Non resta che entrare nello specifico e nel dettaglio.
Il sistema di gioco è stato sicuramente una grandissima novità. Un 3-4-2-1 dove il commissario tecnico ha voluto testare e provare qualcosa di nuovo, in particolar modo a centrocampo. I volti di Buongiorno, Cambiaso e Udogie nella formazione titolare hanno dato alla partita un sapore di esperimento, come d’altronde deve essere quando si tratta di un’amichevole, giocata a poco tempo da un evento e da un torneo importante. In realtà però, va detto, si è vista un’Italia a due facce, con una squadra che ha avuto non poche difficoltà per circa un’ora. Ma, alla fin dei conti, a fare la differenza sono stati i senatori, coloro che ormai possono essere considerati dei leader imprescindibili.
Il pensiero va ovviamente a Donnarumma, e non solo per il rigore parato nei primi minuti. Il portiere del Psg ha risposto alle critiche che ancora ci sono sul conto (questo è davvero inspiegabile), facendo parate di altissimo livello. Il match winner però è Jorginho, entrato dalla panchina. Anche su di lui qualcuno aveva cominciato a storcere il naso. Eppure la sua qualità ha fatto la differenza e può fare ancora la differenza. Vedere l’assist del 2-1 per capire. E se non si vuol capire… beh c’è poco da dire e da aggiungere. Insomma, a bocce ferme e a mente fredda, i trascinatori dell’Italia sono stati due eroi di euro 2021. Ma si può parlare di qualcosa di diverso? Un solo nome: Retegui. La sua doppietta è da bomber vero e da numero 9 vecchio stile. Si sbatte molto per tutta la partita e sfrutta al massimo la chance che gli è stata concessa. Ma forse è davvero troppo parlare di Nazionale che trova il suo bomber. Di tempo ce n’è ancora tanto. E di novità ce ne sono poche, viste, per esempio, le prestazioni dei vari Buongiorno e Udogie, pessimi nell’approccio alla partita. E chissà se anche il fresco 3-4-2-1 sarà subito accantonato. Il secondo test con l’Ecuador ci dirà qualcosa in più. E magari ci farà cambiare opinione.