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Chi è il pusher?

Chi ha tradito Maurizio Sarri?

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Maurizio Sarri si è dimesso

Un vero e proprio fulmine a ciel sereno. Ma forse nemmeno troppo. Era il primo pomeriggio di martedì quando è arrivata la notizia delle dimissioni di Maurizio Sarri da allenatore della Lazio. Una decisione arrivata dopo l’ennesimo ko di questa stagione nata malissimo e proseguita ancor peggio, ossia quella di lunedì contro l’Udinese. Una decisione arrivata dopo un confronto con la squadra, l’ennesimo. E ora gli spunti di riflessione non possono non essere tantissimi.

Fin da subito sono incominciate le ricostruzioni su quanto sarebbe realmente accaduto, su un rapporto con i giocatori ormai logoro e impossibile da ricostruire, visto che i risultati sono stati negativi fin dall’inizio, al di là di qualche piccola luce, come il buon cammino in Champions League. Al di là di tutto, la prima cosa che va detta è che il mister toscano ha dato una vera e propria lezione di dignità. Una mossa per dare una scossa all’ambiente e per assumersi, senza alcun tipo di problema, le proprie responsabilità, rinunciando e lasciando sul piatto 5 milioni certi. Un qualcosa che, in pochi, nel mondo del calcio di oggi, dove a dominare è il dio denaro, hanno fatto e farebbero. Perché, quando non si può andare avanti e continuare, è inutile andare avanti e continuare a scontrarsi contro un muro. E, in una situazione del genere, già di per sé delicata, gettano benzina sul fuoco le parole del presidente Lotito, pronunciate in un’intervista rilasciata ai microfoni del TG1.

Il patron biancoceleste, pur non accusando direttamente nessuno, non ha usato mezzi termini. «Sarri è stato tradito dall’atteggiamento dal comportamento di alcune persone». Pensare a giocatori è fin troppo facile e semplice. E, quanto accaduto nei giorni successivi, pare confermarlo: ritiro punitivo finito in sole 24 ore e sedute di allenamento “più leggere” rispetto al passato. Ma davvero i calciatori possono arrivare a far cacciare un allenatore? Rispondere tassativamente in un solo modo sarebbe un errore, ma è chiaro che, quando il rapporto diviene logoro, la squadra non rende e tutto ciò che viene chiesto di fare viene meno. Insomma, è come una sorta di circolo vizioso, con conseguenze a dir poco inevitabili e quasi scontate. Perché un tecnico può essere cacciato, mentre una rosa intera no, o comunque non a stagione in corso. Viene però chiedersi una cosa: davvero in questi mesi non vi erano stati segnali di questo presunto tradimento in atto? E, al di là di qualche parola di conferma, com’è realmente intervenuta la società a supporto del suo allenatore?

Domande a cui ognuno può dare la sua risposta. La risposta principale è però l’arrivo di Tudor. Il croato è un allenatore che fa del carattere e del pugno duro nello spogliatoio una delle sue principali caratteristiche. Tutto dunque sembra legarsi, a doppio filo, alle parole di Lotito. Una scelta per riportare ordine e per far capire chi comanda. Quello che succederà lo si scoprirà solo nei prossimi mesi. Sullo sfondo però resta la figura di Sarri. Forse un genio mai profondamente capito in quel di Roma. E mai aiutato e supportato fino in fondo. Un matrimonio che finisce nel peggiore dei modi possibili: con solo una parte che si è presa le sue responsabilità.

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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