Serie A
La neve la Vigilia di Natale, Pinamonti come Quaresma, Folorunsho meglio di D’Aversa e Lucca non è un falso nueve

Dopo 28 giornate la Serie A tiene con i nervi tesi chi lotta per un posto in Champions League e chi l’anno prossimo non vuole ritrovarsi a giocare in Serie B con stadi vuoti e atmosfere deprimenti, ammesso che in Serie A gli stadi siano sempre sold-out con il pubblico delle grandi occasioni.
Pronti per Madrid o Monaco di Baviera
Il Renato Dall’Ara fa eccezione e ormai da diversi mesi registra il tutto esaurito con cornici di pubblico degne della stagione memorabile timbrata Thiago Motta, la sconfitta contro l’Inter capolista fa male ma non troppo, al ferita per il gol di Bisseck si è rimarginata dopo una manciata di ore, giusto il tempo di assistere al pareggio pirotecnico tra Juventus e Atalanta (2-2) e al dramma che si è consumato in quel di Firenze. La viola ormai ha l’abbonamento ai rigori sbagliati della serie che al quinto arriva la medaglia, la Roma pareggia la contesa all’ultimo giro di orologio e mangiucchia un punto al Bologna, appunto. Tre punti di vantaggio sui giallorossi e quattro sui bergamaschi per i felsinei che ripartiranno dalla trasferta di Empoli. I tifosi bolognesi continuano a sognare trasferte da raccontare ai nipotini con viaggi nelle capitali europee e partita futuristiche al Santiago Bernabeu o all’Allianz Arena di Monaco di Baviera. Il quarto posto del Bologna vale come la neve la Vigilia di Natale e il sole a Ferragosto, perché di solito piove sempre. Speriamo il tempo regga come dicono i metereopatici.

Renato Dall’Ara Bologna – Photo by Wikipedia
Pinamonti alla Quaresma, Kaio Jorge come Holly e Benji
Da una parte all’altra dell’Emilia-Romagna il passo è breve, come quello di Kristian Thorstvedt 24 norvegese che chiude una triangolazione scuola Real Madrid e di sinistro infila il portiere del Frosinone. Il Sassuolo gioca in uno stadio spoglio di spettatori, sembra quasi un’amichevole di inizio Agosto, ma i padroni di casa onorano la maglia (come si dice in questi casi) e sconfiggono i ciociari che adesso tremano, Dopo la perla di Thorstvedt ci prova anche Pinamonti a chiudere la saracinesca, ma il gol di trivela alla Quaresma non riesce per una questione di corto muso come direbbe Allegri. Eppure nel finale la partita regala un emozione grande come il rimpianto di Kaio Jorge, scuola Santos e poi Juventus. Il brasiliano però calcia stile Holly e Benji, con potenza ma non con precisione. Peccato che nella vita reale la palla finisca fuori e condanni Di Francesco a una settimana di passione.
Chi passa alla storia?
Chi esce dalle sabbie mobili è invece l’Hellas Verona pane, amore e fantasia. Squadra dai tratti quasi romantici per l’amore con cui sta provando a rimanere nella massima serie, Michael Folorunsho sigla l’unica rete del match, quanto basta per i tre punti che valgono nove. Più difficile pronunciare il suo cognome o capire cosa sia passato nella testa di D’Aversa, che passerà alla storia come l’allenatore del Lecce che ha dato una testata all’attaccante del Verona, Henry, che fino a quel momento era passato alla storia per il rigore sbagliato a San Siro contro l’Inter. Insomma a furia di ricorsi e ricorsi storici l’Hellas sale in quattordicesima posizione con l’intento di non scendere più di un gradino.

Michael Folorunsho – Photo by Eurosport
Da Bierhoff e Amoroso a Lorenzo Lucca
I vecchi tifosi dell’Udinese vanno ancora allo stadio con le magliette di Oliver Bierhoff e Márcio Amoroso in onore di quella squadra che strizzava l’occhio all’Europa, adesso i nuovi tifosi non sanno se comprare quella di Messi o Ronaldo, perché i tempi sono cambiati e in Friuli non c’è più nessuno che si erge a paladino del calcio di provincia. Un attimo però, Lorenzo Lucca ha i tratti dell’attaccante che un tempo veniva chiamato il pivot, ad un tratto ci ritornano in mente le telecronache di inizio anni duemila, anche se ormai c’è il falso nueve e la costruzione dal basso. Dicevamo di Lucca, appunto, attaccante alla vecchia maniera. Lucca con al rete messa a segno all’Olimpico contro la Lazio tocca quota 7 gol in campionato. Nella vittoria (2-1) in casa di Sarri c’è la zampata del pivot, basterebbero altri tre gol da tre punti per arrivare in doppia cifra e sbattere in faccia la realtà a chi lo dava per bidone. E intanto l’Udinese sale a quota 27 punti in Serie A e prende leggermente le distanze dalla zona pericolosa.

Lorenzo Lucca – Photo by Lazio News 24
