Overvaluation
Simone Verdi, tra illusione e grande occasione sprecata?
Sei gol e un assist. Sono questi i numeri, raggiunti in 30 presenze, di Simone Verdi in questa stagione. Il 31enne è uno dei pilastri del Como, che sta sognando il grande salto in Serie A. Eppure basta tornare solo e soltanto indietro di qualche anno per parlare di uno degli affari di mercato più strani, che ha visto il giocatore trasferirsi dal Bologna al Napoli. Una storia di rifiuto, di illusione e di grande occasione sprecata, che merita di essere analizzata nei minimi dettagli.
L’esplosione di Simone Verdi
Cresciuto in un Milan che poi l’ha scartato senza pensarci più di tanto, il buon Simone si è fatto le ossa tra Torino, Juve Stabia ed Empoli. Qui ha lavorato con Maurizio Sarri, che è stato forse il primo ad accorgersi delle sue qualità. Qui ha imparato a muoversi e a svariare su tutto il fronte offensivo, diventando imprevedibile e non dando punti di riferimento. La gavetta è poi continuata all’Elbar e al Carpi, con i rossoneri che non gli hanno mai dato un’occasione. Quest’ultima per lui si chiama Bologna. La sua stagione d’oro è quella 2017/2018, conclusa con 10 gol e 10 assist. La data da incorniciare per lui è il 4 novembre 2017, quando realizza una doppietta su calcio di punizione da 25 metri contro il Crotone: il primo segnato calciando col piede sinistro dalla zona di destra e il secondo col piede destro dalla zona di sinistra.
Insomma, il fantasista, con la maglia dei felsinei, si è messo in mostra per talento puro e cristallino, capacità balistiche, duttilità, tecnica, visione di gioco e rapidità. Tutte caratteristiche che hanno attirato l’interesse del Napoli. Partenopei però che hanno subito, nel gennaio del 2018, un secco rifiuto. Un no dettato dall’aver trovato, a 25 anni, la sua maturità e la sua casa calcistica. Ovviamente si è trattato solo e soltanto di un arrivederci. L’affare si è infatti chiuso il giugno successivo.
I motivi dietro un fallimento
I campani hanno sborsato 25 milioni di euro per acquistarlo dal Bologna. I primi mesi sono tutto sommato discreti, con un gol e l’esordio in Champions League. Ma, con il senno di poi, è stato tutto un fuoco di paglia. Un motivo è stato senza alcun dubbio un infortunio muscolare, arrivato a ottobre e che l’ha tenuto fuori per circa due mesi, nel periodo clou e più importante dell’annata. Al di là di ciò però Verdi non ha mai brillato e all’ombra del Vesuvio è stato una sorta di vero e proprio oggetto misterioso. Emblematica una sua prestazione a Firenze, dove, nel quarto d’ora finale, la sua prestazione è stata a dir poco disastrosa. Insomma, Ancelotti, quell’anno sulla panchina napoletana, qualche chance ha provato a dargliela, senza però aver risposte.
Dunque di ricordi di Verdi in quel di Napoli ce ne sono davvero pochi. Anzi, molto probabilmente sono quasi tutti legati a quel no che aveva fatto rumore, causato polemiche e accuse. Forse non era quello il momento giusto, forse ha pagato un Napoli che, con Ancelotti, non ha mai trovato la quadra. Forse doveva ancora crescere un po’. Quell’esperienza negativa ha però segnato la sua carriera, visto che, anche nella successiva esperienza al Torino, il giocatore non è riuscito a tornare ai livelli di Bologna, che gli avevano addirittura permesso di raggiungere la Nazionale. Ora, a 31 anni, il suo obiettivo è tornare in Serie A con il Como. E provare a lasciare di nuovo il segno.