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Sassuolo ed Empoli, cambiare per sopravvivere
Per amore, per non soffrire, per ricominciare. Ma soprattutto si cambia per non morire. Ne era certa Fiorella Mannoia, che cantava così nel 1984. Cambiare per sopravvivere, cambiare per salvarsi, per rimanere attaccati alla speranza, per rimanere semplicemente in Serie A.
Lo ha fatto la Salernitana, salutando Filippo Inzaghi per scommettere su Liverani. Lo ha fatto l’Empoli, affidandosi all’uomo delle imprese, Davide Nicola. Lo ha fatto anche il Sassuolo, che ha esonerato pochi giorni fa Dionisi per provare a ritrovare la quadra e soprattutto la salvezza con Emiliano Bigica. Proviamo allora a capire chi è il nuovo tecnico dei neroverdi e, analizzando il caso degli azzurri toscani, se cambiare fa veramente bene.
Alla scoperta di Bigica, il nuovo allenatore del Sassuolo
Un passato da centrocampista, tra Bari, Empoli, Fiorentina, Napoli. Un presente da allenatore, soprattutto delle giovanili. Bigica ha iniziato nel 2007, con gli allievi del Novara, per poi spostarsi tra Vigevano, Verbania e Bellinzago. Nel 2014 arriva a Empoli, dove guida gli Allievi, poi passa alla Nazionale Under 17 per tornare a Firenze, in Primavera. Qui vince, alza trofei e soprattutto lancia un certo Dusan Vlahovic.
A Sassuolo è piaciuto anche per questo, per la sua capacità di lavorare con i giovani, ed è per questo che dal 2020 guidava la Primavera. Adesso la prova del grande salto, con la sfida più difficile: quella di salvare una squadra che non si aspettava di rischiare così grosso.
Effetto Nicola sull’Empoli
Da quando lo scorso 15 gennaio l’Empoli ha esonerato Aurelio Andreazzoli e ha chiamato sulla sua panchina Davide Nicola, non ha mai perso una partita. 6 partite, 3 vittorie (contro Monza, Salernitana ed Empoli, con ben due scontri diretti portati a casa) e 3 pareggi (contro il Genoa ma soprattutto contro la Fiorentina e la Juventus). L’artefice di tutto questo è l’uomo delle imprese, quello che a Crotone, nel 2017, ha fatto 21 punti nelle ultime 15, vincendo con la Lazio all’ultima partita. Quello che si è ripetuto a Salerno, due anni fa. “Non sono mai contento, abbiamo fatto punti sì, ma c’è tanto da fare – ha spiegato Davide Nicola – La lotta salvezza oggi coinvolge tante squadre, a me interessa l’obiettivo finale, la singola partita è solo parte del processo di crescita”.
Un processo che l’Empoli sembra aver iniziato alla grande e che adesso deve continuare a seguire. Se ci riuscirà sarà anche merito di chi siede in panchina. E della capacità di saper cambiare, per sopravvivere.