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Rinnovo Lautaro, l’agente rassicura i nerazzurri. Cordoglio per la scomparsa di Brehme, Antonello fa chiarezza su San Siro

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Ritorna la Serie A e si rinnova l'appuntamento con la rubrica Gli Sfigati del lunedì: chi sono i protagonisti?

Inter in lutto, è scomparso Brehme: il comunicato commosso dei nerazzurri

Se n’è andato Andreas Brehme: nato nel 1960 ad Amburgo, ha segnato la storia del calcio tedesco decidendo la finale dei Mondiali ’90. Un vincente: arriva all’Inter nel 1988 dal Bayern Monaco e in nerazzurro vince uno Scudetto, una Coppa Uefa e una Supercoppa Italiana. Nella sua carriera tanti trionfi: oltre che con la nazionale, con Bayern Monaco e Kaiserslautern. 

Se ne va un pezzo di noi. Una parte di gioventù, una parte di quei modi di dire che sono entrati nel nostro immaginario, nella nostra storia. L’Inter dei Record, l’Inter dei tedeschi. Sono formule che usiamo sempre, che continueremo a sfruttare per ricordare una incredibile stagione calcistica, quella di Trapattoni, di Zenga, Bergomi, Ferri, dei tedeschi, dello Scudetto, della Coppa Uefa.

Andreas Brehme, Andy per tutti. E’ davvero difficile scriverne semplicemente ricordandolo, ora che non c’è più. Perché la sua connessione con l’Inter, con il mondo nerazzurro, con i tifosi, era così forte, salda e quotidiana da rendere questo addio ancora più doloroso. Solo poche settimane fa era a San Siro, a guardare da vicino la sua Inter, a parlare ai canali ufficiali del Club, a prendersi l’abbraccio di un popolo che l’ha sempre adorato.

E poi, tutti i giorni, attraverso i suoi profili social, regalava ricordi, pezzi di amarcord di una carriera esaltante, frammenti nerazzurri: ogni giorno, per ribadire il suo legame con l’Inter”. 

San Siro-Inter, parla l’AD Antonello

Alessandro Antonello, AD del club nerazzurro, ha parlato ai microfoni di Sky a margine del pranzo UEFA con la dirigenza dell’Atletico Madrid. Queste le dichiarazioni su San Siro e l’incontro con il sindaco di Milano Sala.

La novità è che siamo stati convocati ufficialmente dal sindaco per giovedì, ci immaginiamo che il tavolo discuterà di questa possibilità emersa in questi giorni (sulla ristrutturazione di San Siro, ndr) di cui non siamo stati coinvolti. C’è disorientamento da parte nostra in quanto in questi anni il percorso è stato molto lineare e concreto. L’idea era quella di avere uno stadio congiunto col Milan a San Siro, poi le vicissitudini hanno cambiato gli scenari e le strade si sono divise. Oggi c’è questa opportunità messa sul tavolo dall’amministrazione, ma chiaramente noi vogliamo valutarla perché la priorità per noi in questo momento è continuare a lavorare al progetto di Rozzano che è una possibilità concreta e stiamo lavorando con i nostri advisor per arrivare ad una conclusione di questo assessment con il periodo di esclusiva che si concluderà a fine aprile. Affronteremo questo meeting con il sindaco ascoltando e cercando di capire le opzioni sul tavolo”.

Sul tema si era espresso anche il presidente del Milan, Paolo Scaroni, ai microfoni di DAZN:

La novità è che abbiamo comprato i terreni per realizzare lo stadio di San Donato. Noi stiamo andando avanti su quella strada lì. Poi i contatti tra i proprietari delle squadre di calcio ci sono ancora ma non c’è nulla di particolare che vogliamo segnalare. L’altra notizia intorno allo stadio è la verifica sulla possibilità di fare una ristrutturazione light su San Siro e posso fare qualche commento. Se mi piacerebbe? Sono anni che mi arrovello attorno allo stadio. Non è che non siamo favorevoli a San Siro ma deve essere riammodernato. E la domanda è come si fa a farlo con due squadre che giocano almeno una volta alla settimana lì”.

Rinnovo Lautaro, l’agente rassicura l’Inter: le ultime

Alejandro Camano, agente dell’attaccante argentino, ha fatto il punto sul momento dell’attaccante argentino e sul prolungamento con l’Inter. Le dichiarazioni del procuratore ad AS.

Lautaro è già uno dei top 3 del mondo, ciò che sta facendo è la conseguenza della sua evoluzione. Ha sempre segnato, ora contribuisce tanto anche alla costruzione del gioco. Porta assist e tranquillità in un contesto di squadra che ha un’identità e che funziona molto bene. Crescita dopo il Mondiale? Un fatto che è coinciso con la crescita dell’Inter. I nerazzurri, con l’arrivo di Inzaghi, hanno migliorato molto il proprio gioco. Lautaro è cresciuto al fianco dei crack che ci sono in squadra e anche in Nazionale. La cosa bella è che ha 26 anni, ancora non è arrivato alla piena maturità. Lui è felice. Mi dice che si sente bene. L’Inter è una squadra che vai a vedere volentieri allo stadio o in televisione. Ha un gioco definito, moderno, con una identità chiarissima e una rosa completa. Inzaghi ha fatto un grande lavoro, merita gli elogi di questi mesi. Non ho vissuto quella situazione, però oggi posso dire che nella sua testa c’è solo l’Inter. Ha altri due anni di contratto, è coinvolto, è il capitano… Non pensa a ciò che è successo né a quello che potrà succedere. Non mi ha mai parlato di queste cose e per me è un orgoglio rappresentare una persona con questi valori. Sfida con l’Atletico Madrid? Sarà una partita fra due potenze europee e due grandi allenatori. Anche il calcio dell’Atletico si è evoluto, come quello dell’Inter, negli ultimi due anni: entrambi abbinano intensità, garra e gioco offensivo, con principi simili. Simeone è uno dei migliori al mondo per la capacità di trasmettere valori, al di là della tattica”.

 

Giornalista pubblicista. Su Sportcafe24.com mi occupo della rubrica Transfermarkt e degli approfondimenti sulla Serie A.

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