Cagliari
Giulini conferma ancora Ranieri, ma la retrocessione non arriva per grazia divina

Dopo le due sconfitte contro le due squadre capitoline il Presidente del Cagliari, Tommaso Giulini, ci ha messo la faccia irrompendo sulla scena sotto i riflettori, parlando chiaramente in maniera trasparente. Il patron dei sardi ha toccato varie tematiche, partendo dal momento negativo, passando per Claudio Ranieri e non risparmiando una strigliata ai giocatori, che sin qui hanno reso ben sotto le aspettative. Giulini conferma Ranieri saldo al timone della nave cagliaritana che naviga sempre a vista nelle torbide acque della zona retrocessione, ma avverte tutti che la retrocessione non arriverà per grazia divina. Dopo la sconfitta rimediata in casa nell’ultima di campionato contro la Lazio, la situazione del Cagliari si complica. Quattordici sono le partite che mancano da qui alla fine del campionato, per i sardi dovranno essere quattordici finali. Il margine di errore adesso è molto basso, per rimanere aggrappati al treno che viaggia dritto verso la salvezza, la squadra deve rimanere unita.
Cambio di equilibri e rimpianto Lapadula
“In settimana la partita era stata preparata alla grande, c’era la voglia di invertire la stagione ed è una botta pesante. È la prima volta che il mister preferisce non parlare e pensare già alla prossima gara. Riprenderemo lunedì anziché martedì, poi il mister coi giocatori valuterà se fare il ritiro. La gara di Frosinone ha cambiato un po’ gli equilibri e portato la delusione seguita da quella terribile settimana. Col Torino non siamo nemmeno stati fortunati con l’occasione di Lapadula al 93′, poi prestazione disarmante a Roma che ci siamo portati dietro. Quando subentra la paura di farci scappare l’obiettivo principale devi essere bravo a non portartela in campo: purtroppo oggi ho visto una squadra intimorita. Il timore di una nuova retrocessione non ce lo dobbiamo portare in campo: dobbiamo uscirne da uomini, affrontando queste quattordici battaglie”.
Ranieri ancora al timone
“È quello che più di chiunque altro può farci uscire da questa situazione, e non parlo per quello che ha fatto trent’anni fa o nella scorsa stagione. Tutto l’ambiente è convinto che il mister e lo staff ci portino fuori da questa situazione. Aveva detto che questa sarebbe stata la sua ultima squadra di club e nessuno, nemmeno i nostri tifosi, tiene di più a questa salvezza: dopo la carriera che ha fatto non vuole certo terminarla con un evento negativo». E ancora: «La fiducia nel tecnico e nella sua squadra di lavoro è totale, non c’è alcun dubbio che sarà Ranieri l’allenatore fino all’ultimo a prescindere dalle prossime giornate. Non è in discussione nemmeno se dovessimo perdere a Udine e la prossima, anche se dovessimo retrocedere. E non per una questione di riconoscenza.
Giocatori sotto le aspettative
“Paghiamo tanti errori individuali e gran parte dei giocatori stanno rendendo sotto le aspettative, poi non voglio fare nomi. Il pubblico ci ha supportati fino all’ultimo, soffiandoci dietro, e abbiamo una responsabilità ancora più grande per arrivare al nostro obiettivo. Il problema è prevalentemente di testa. Gran parte dei giocatori, sia i nuovi sia chi c’era, stanno rendendo sotto le aspettative. Quattro-cinque giocatori stanno dando tutto quello che potevano dare, vedi il portiere. Devono prendersi le responsabilità e seguire il mister.

Il Presidente del Cagliari conferma Ranieri e striglia la squadra
Calciomercato
“Ho accontentato in tutte le richieste quello che voleva il mister come esperienza: portare due giocatori che aveva avuto alla Samp, due giocatori di esperienza, due attaccanti, e patrimonializzare il club investendo con giocatori giovani che diano un futuro al Cagliari”.
La strigliata alla squadra
“Bisogna rimanere tutti uniti, senza spifferi e senza che nessuno abbia la presunzione di saperne più del suo allenatore. E mettendo la squadra di fronte alle sue responsabilità, come faccio io oggi. Però vedo unione attorno a questa squadra. Se il problema è mettere un premio salvezza valuterò la richiesta, ma non credo sia una questione economica. Tanti pensavano che la salvezza arrivasse per grazia divina, perché abbiamo Ranieri, perché sono arrivati giocatori importanti e per l’entusiasmo della vittoria di Bari. Però se in campo non metti la cattiveria, la presunzione e la spregiudicatezza, che dipende dal tecnico e dai giocatori, finisci per avere paura. L’unico messaggio che posso dare è questo: la paura teniamocela in settimana, questa squadra non deve e non si merita di retrocedere. Dobbiamo arrivare alla partita mettendo tutto in campo e non entrando con paura. Dobbiamo vivere tre mesi per la salvezza, non c’è spazio per altro: dai viaggetti di due giorni alle fidanzate, magari solo accompagnare il figlio la mattina a scuola. Si pensava che fosse più semplice, ma non è così: oggi sono più le possibilità che si retroceda”.

















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