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Rinnovo Chiesa, clamorosa ipotesi per giugno. Il Milan guarda in casa Real Madrid, Lotito carica la Lazio

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Juventus, Chiesa parte e arriva Gudmundsson?

Rinnovo Chiesa, spunta la clamorosa ipotesi dell’addio a giugno

Il momento non facile della Juve, un punto nelle ultime tre giornate di campionato, fa il paio col rendimento insufficiente dell’esterno italiano. Il futuro alla Juve è più che mai in bilico.

Come riferito dalla Gazzetta dello Sport, anche contro l’Udinese, nella sconfitta per 0-1 allo Stadium, Chiesa non ha brillato fornendo una gara senza particolari acuti.

Il tema in casa Juve è quello del rinnovo del contratto dell’esterno. Attualmente Chiesa ha un accordo con la Vecchia Signora fino al 30 giugno del 2025 con un ingaggio da oltre 5 milioni di euro netti, bonus inclusi.

Giuntoli, dal canto suo, vorrebbe da una parte evitare l’addio a parametro dell’ex Fiorentina, un’eventualità che sarebbe a dir poco sanguinosa per le casse bianconere, ma dall’altro lato vorrebbe abbassare la quota di ammortamento annua estendendo il contratto almeno al 30 giugno del 2027.

Tuttavia, i continui stop fisici di quest’anno, un rendimento vertiginosamente calato nell’ultimo periodo e l’esplosione di Yildiz stanno spingendo la dirigenza bianconera a valutare anche un futuro diverso da quello del rinnovo. Ad oggi, se non ci sarà un’inversione di tendenza nelle prestazioni e se non si troverà la quadra economica sull’ingaggio, la partenza in estate non è più un’ipotesi così remota.

Secondo la Rosea, i dubbi della Juve sarebbero condivisi anche dallo stesso Chiesa. L’esterno italiano, che punta, salvo qualche problema fisico dell’ultimo minuto, alla convocazione per gli Europei del 2024, starebbe prendendo seriamente in considerazione l’idea di lasciare la Juve a giugno indipendentemente dalla questione relativa al rinnovo del contratto.

Sul calciatore, soprattutto nel caso di arrivo di Antonio Conte in panchina, sarebbe forte l’interesse del Milan. I prossimi mesi saranno decisivi.

Mercato Milan, nuova operazione col Real Madrid? C’è il precedente Brahim Diaz

Nonostante una seconda parte di stagione ancora da vivere tra campionato ed Europa League, il club rossonero sta già pianificando la prossima sessione estiva. Possibile un’operazione col Real Madrid.

Trovano conferma le indiscrezioni riportato dal quotidiano catalano Sport: i Blancos stanno entrando nell’ottica di idee di cedere in prestito Arda Guler durante la prossima estate per potergli garantire quel minutaggio necessario per crescere e ritrovare continuità dopo l’infortunio al ginocchio.

In questo senso la squadra ideale sarebbe proprio il Milan: i rossoneri, che avevano trattato il ragazzo la scorsa estate per poi abbandonare la pista a causa delle richieste troppe elevate degli agenti per quanto riguarda le commissioni, sono pronti a prelevarlo in prestito ripetendo l’operazione Brahim Diaz.

Lo spagnolo, in gol ieri sera contro il Lipsia con la maglia del Real nell’andata degli ottavi di Champions League, è cresciuto esponenzialmente nei tre anni trascorsi in prestito a Milanello vincendo uno scudetto, disputando da protagonista la scorsa edizione della Champions League con la conquista della semifinale e affermandosi come uno degli uomini migliori della squadra di Pioli. Arda Guler sarebbe pronto a seguire lo stesso percorso.

Tuttavia l’operazione sarebbe legata alla permanenza al Milan di Stefano Pioli. Questo perchè il tecnico emiliano gioca con il trequartista, ruolo ideale secondo il Real Madrid per vedere sbocciare definitivamente Arda Guler.

Peraltro il calciatore piace tantissimo a Pioli che vedrebbe dunque di buon occhio l’arrivo del ragazzo a Milanello. L’idea sarebbe quella di un prestito oneroso secco biennale: i discorsi entreranno nel vivo dopo che il Milan avrà sciolto le riserve sulla propria guida tecnica.

Lotito carica la Lazio: le parole prima del Bayern Monaco

Il presidente della Lazio ha fatto il punto nella giornata di ieri sul momento dei biancocelesti ai microfoni di Radio Radio. Le sue dichiarazioni.

“Rosa completa? Lo dice lo stesso allenatore della Lazio, dal punto di vista dei ricambi – spiega Lotito-  abbiamo allungato la rosa. I risultati in termini di espressioni di gioco vanno in evoluzione perché alcuni giocatori sono arrivati da poco e hanno bisogno di tempo per adattarsi. Lo stanno facendo ma lo devono dimostrare in ogni partita. Faccio un ragionamento pratico. Da noi è andato via un solo giocatore, Milinkovic. Dopo 8 anni era un impegno che avevo preso con lui. Lui voleva maturare un’altra esperienza e così è stato. La squadra è attrezzata in tutti i ruoli, sono tutti titolari, sta alla squadra dimostrare il loro valore. Il problema è di testa, di volontà, ci siamo confrontati con squadre attrezzate e abbiamo fatto bene, ci siamo confrontati con squadre meno attrezzate e a volte abbiamo perso.Avete informazioni infondate e distorte. Sarri sta dando dimostrazione di essere un maestro di calcio, stanno crescendo i giocatori che sono arrivati. Sarri è un intossicato del calcio, è meticoloso, sta dando risultati per la crescita di giocatori e per la capacità di migliorare quelle che sono le condizioni e lo status di questo gruppo. Molti giocatori sono arrivati anche per la sua presenza, per essere allenati da lui. Nessuno è infallibile, però penso che dal punto di vista pratico se qualcuno dovesse fare un bilancio, siamo in semifinale di Coppa Italia, a pochi punti dalla zona Champions e siamo agli ottavi di Champions. La Serie A a 18 squadre? Per quel che riguarda la Lega, io non so quello che raccontano, so quello che sono i fatti. Qualcuno voleva togliere alla Lega il diritto di veto nelle scelte programmatiche. Una cosa troppo importante. 16 hanno votato a favore 4 contro. In 4 hanno chiesto la riduzione del campionato a 18 squadre, non le riforme. 16 squadre hanno dichiarato che in questo momento non era opportuno, perché c’erano altre priorità. Il tema è politico, se le società vogliono…Avevamo preparato un programma condiviso da tutti, che il calcio vada riformato siamo d’accordo tutti. Ma il punto non è ridurre di due squadre, ci sono riforme sostanziali per la sostenibilità economica del sistema.Il rinnovo di un contratto dipende dalla società, il premio è una elargizione che fa la società, non è un obbligo. La Lazio gli impegni che ha assunto li ha sempre onorati. Il sottoscritto quando da una parola la rispetta, ma la dà sulla base dei risultati e dei comportamenti. Se il soggetto ha contribuito alla crescita del club sarà premiato. La società è molto attenta alle dinamiche interne, tant’è che il portiere ha dimostrato di essere un valore aggiunto e non ci sono stati problemi. Le cose devono essere fatte con il cervello, quello che serve la società lo fa, gli impegni li onora. Non è un argomento che voglio trattare pubblicamente. Da quando ho preso la squadra ad ora, siamo nella situazione di poter solo crescere. Prima era una società di partenza, ora è una società di arrivo, c’è serietà, un centro incredibile, c’è una prospettiva di crescita e una situazione economica compatibile con l e risorse della società. La Lazio ha un futuro super roseo, lo scorso anno abbiamo pagato a settembre gli stipendi di gennaio. Forse l’unico caso del mondo”.

Giornalista pubblicista. Su Sportcafe24.com mi occupo della rubrica Transfermarkt e degli approfondimenti sulla Serie A.

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