La Opinión
La settimana della verità: tra Champions e Serie A
Febbraio è entrato nel vivo. A testimoniarlo è l’inizio degli ottavi di Champions League. Le vittorie esterne di City e Real Madrid testimoniano, al di là di qualche difficoltà, che si sta parlando di due delle grandi favorite alla vittoria finale. E, a proposito di quest’ultima, oggi gli occhi saranno (quasi) tutti sullo stadio Olimpico. Senza dimenticarsi comunque della sfida tra Psg e Real Sociedad, con gli spagnoli che hanno molte carte in regola per essere una sorpresa.
La Lazio ospita il Bayern
La Lazio infatti ospita una delle squadre più quotate dai pronostici, ossia il Bayern Monaco. E, per quanto i tedeschi non stiano vivendo una delle loro stagioni migliori, l’ostacolo da superare è di quelli, quantomeno sulla carta, praticamente impossibili. Eppure ci si aspetta risposte dal punto di vista della prestazione, del carattere e della personalità. I biancocelesti, troppo vittime dei loro limiti e dei loro alti e bassi, hanno l’occasione di, come ha detto Sarri, dimostrare di avere la faccia tosta. Insomma, scendere in campo con la leggerezza di chi non ha nulla da perdere, ma anche con il voler dimostrare qualcosa: attaccamento alla maglia, orgoglio, rispetto e affetto verso un popolo e dei tifosi, che, nel bene e nel male, ci sono sempre stati.
Ma la Serie A…
Eppure, nonostante questa tre giorni europea, che terminerà domani, con la Roma impegnata con il Feyenoord (ancora gli olandesi…) e il Milan con il Rennes, in testa c’è chi ha sempre e comunque la Serie A. E questo perché, classifica alla mano, viene quasi da chiedersi se, il discorso scudetto, può essere considerato chiuso (Inzaghi e i supporter nerazzurri faranno non pochi scongiuri…). Rispondendo però, più che ai sette punti di vantaggio, per di più con una partita in meno, dell’Inter, occorre anche, o forse soprattutto, guardare al momento che sta vivendo, ormai da un bel po’ di settimane, la Juventus. I bianconeri sembrano essersi smarriti e fare una grandissima fatica a ritrovarsi e dunque a rilanciarsi. Al di là della questione gioco, su cui ci sono sempre stati due veri e propri partiti differenti, gli uomini di Allegri non hanno più quella personalità, quella rabbia, quella fame, quella voglia di vincere che aveva reso questo campionato combattuto e aperto.
Insomma, il ko con l’Udinese ha messo in luce difetti nascosti con la forza dell’atteggiamento di chi vuole (o forse voleva?) provare a prendersi tutto, anche l’impossibile. Un calo fisico? Normale, in una stagione così lunga, anche per chi non ha impegni europei. Ma tanto sembra essere frutto di una questione mentale. È u po’ come se tante certezze siano venute meno con i primi risultati negativi. O di fronte a un’avversaria, l’Inter, che pare essere un’autentica macchina da guerra e un vero e proprio schiacciasassi. Ma una reazione serve e deve essere immediata. Per non cancellare quanto fatto nella prima parte stagione. Le prossime partite saranno fondamentali.