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Alessandro Bastoni, il difensore del futuro

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È il 10 novembre del 2018. Al Tardini di Parma è atteso il Torino. I Ducati sono all’11esimo posto, finiranno quel campionato al 14esimo. Finirà in vittoria, ma non è questo il punto. Il punto è che quella è la partita della svolta. Non per tutti, solo per uno. Per Alessandro Bastoni.

La partita che fino ad ora penso abbia cambiato la mia carriera è stata l’esordio con il Parma contro il Torino – ha raccontato il difensore dell’Inter – quando sono sceso in campo ho proprio pensato “questa è la partita che può cambiare la mia carriera” abbiamo vinto 2-1 e da lì ho cominciato a giocare stabilmente in Serie A”. Ed è proprio lì che oggi vogliamo tornare.

Alessandro Bastoni. Fonte Foto: Transfermarkt

Alessandro Bastoni. Fonte Foto: Transfermarkt

Gli esordi tra Bergamo e Parma

Alessandro Bastoni è un classe 1999. È di Casalmaggiore, 15 mila abitanti in provincia di Cremona, dove il papà Nicola ha giocato come terzino. La carriera inizia così, con la strada già tracciata e un ruolo già cucito su misura. Inizia da laterale, per poi scoprirsi centrale, alle giovanili dell’Atalanta, dove rimane dal 2006 al 2018. Tutta la trafila, fino alla chiamata di Gian Piero Gasperini, a 17 anni. In due stagioni, però, arrivano solo 9 presenze. Intanto l’Inter ha messo gli occhi su di lui, lo acquista e lo manda in prestito a Parma. Eppure anche qui l’inizio non è facile: le prime tre le salta a causa di un infortunio al menisco, poi si siede in panchina. Mezz’ora contro il Genoa, un quarto d’ora contro il Frosinone. Fino alla grande opportunità, quella partita con il Torino da cui tutto è iniziato.

Alessandro Bastoni contro Lukaku. Fonte Foto: RomaPress

Alessandro Bastoni contro Lukaku. Fonte Foto: RomaPress

Un presente da colonna

Da lì qualcosa si innesca nella testa e nei piedi di Alessandro Bastoni, che l’anno dopo viene preso in considerazione anche da Antonio Conte. Da quel momento sono arrivate quasi 190 presenze in maglia nerazzurra, 4 gol, 1 Scudetto, 3 Supercoppe Italiane e 2 Coppe Italia, con tanto di Europeo vinto con l’Italia. Un difensore vincente, un difensore del futuro che si ispira però alla vecchia scuola. “Mi ispiro al mio difensore tipo che è Sergio Ramos – ha detto – non il classico difensore, grosso, alto, ma uno a cui piace molto impostare, fare del gioco”.

Della lista di successi con la maglia dell’Inter, manca qualcosa a livello europeo, qualcosa di solo sfiorato lo scorso anno. Ma anche in questo, Alessandro Bastoni ha le idee chiare: “Se devo immaginarmi la partita perfetta? Finale di Champions League, ovviamente indosso la maglia dell’Inter, sullo 0-0 al 90’ calcio d’angolo e io che segno”. L’obiettivo, insomma, è segnato. Il gol decisivo, non ancora, ma intanto Bastoni si accontenta di quello di sabato sera, per il 4 a 2 contro la Roma. Un gol che forse apre le porte a un nuovo scudetto per la squadra milanese.

Prof di giorno, giornalista freelance di notte. Direttore de il Catenaccio e Head Writer di Sportcafe24.com

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