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La Opinión

Ma cosa ci resta di Inter-Juve? E occhio che arrivano le Coppe

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inter juve

Inter-Juve non può essere senza alcun dubbio un qualcosa che passa e che si dimentica così facilmente e come se nulla fosse. Quella non è, non è mai stata e non sarà mai e poi mai una partita come tutte le altre. Figuriamoci quando in ballo c’è una fetta di scudetto.

Inter-Juve, ecco cosa rimane

Sbirciare sui social, molto spesso, può essere utili non tanto a schiarirsi le idee, ma a fare capire quali sono state le sensazioni delle due parti in campo. In casa nerazzurra si è rivendicata, e si rivendica ancora oggi, una superiorità netta. C’è chi ha parlato di un punteggio bugiardo, con un Szczesny assoluto protagonista. A volte il tifo esagera e gonfia, ma senza dubbio la sfida di San Siro ha confermato che l’Inter è forte. E che molo probabilmente questo scudetto può perderlo solo e soltanto lei. Campionato già scontato? Questo no, perché i pericoli, i rischi e le insidie possono essere sempre dietro l’angolo. Inzaghi e i suoi non devono certo cullarsi sugli allori.

Simone Inzaghi ha messo su una grande Inter

Simone Inzaghi vuole il suo primo scudetto in carriera

E la Juve? Le 48 ore dopo, sulla sponda bianconera, sono state quella della riflessione profonda, condita da un po’ di amarezza. Perché, quando si perde, la domanda è quasi sempre solo una: dove finiscono i meriti di chi vince e dove cominciano i demeriti di chi esce sconfitto? Forse un po’ di banalità, ma molti hanno contestato l’assenza di coraggio e il non aver mai creato una vera, dura e pura occasione da gol. Tanti altri però hanno fatto del “ma se Vlahovic avesse…” un vero e proprio mantra. Questo è il calcio, bellezze!

Occhio alle Coppe

Ma ora come e da dove si riparte? Inutile ripetersi e dire cose scontate: l’Inter si è presa ancor di più il ruolo da favorita. Ma la Juventus ha l’obbligo di non leccarsi troppo le ferite, anzi, di trasformarle in fame per reagire. Allegri e i suoi hanno dimostrato di sapere andare oltre i propri limiti. E, con un calendario, nelle prossime tre settimane, quantomeno sulla carta, abbordabile, rimanere in gioco e in scia deve assolutamente essere un obiettivo. O meglio, l’obiettivo.

Foto di @juventus

La Juve ora ha l’obbligo di crederci

E poi c’è un qualcosa che può dire e che può cambiare. Fin troppo chiaro il riferimento alle Coppe europee. Queste ultime sono davvero una vera e propria arma a doppio taglio: proseguire il cammino dà sicuramente entusiasmo, fiducia in se stessi e consapevolezza dei propri mezzi, ma toglie anche non poche energie. Lecito chiedersi quanto lo scoglio, non proprio facile da superare, dell’Atletico Madrid, potrebbe costare a Lautaro e compagni. La gestione a quel punto sarà fondamentale.

Gli impegni internazionali però portano anche altre domande. L’Atalanta, per ora, riposerà e questo potrebbe essere un vantaggio non da poco nella corsa Champions. Il Milan, ormai (quasi) certo, del posto in classifica, potrebbe davvero puntare al colpaccio in Europa League, per riaprire una bacheca continentale chiusa da troppo tempo. La Lazio, vittima dei suoi mali, ritroverà quantomeno l’orgoglio contro il Bayern? E il Napoli riuscirà a giocarsela con un Barcellona un po’ ondivago? Chissà se qualcuno si risveglierà.

Giornalista freelance, copywriter e ghostwriter. Sono uno dei volti e delle firme storiche di Sportcafe24.com

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