Serie A
Atalanta-Lazio e Inter-Juventus. Il giorno della verità tra Europa e Scudetto
Ci sono delle giornate, durante un campionato, che possono essere il crocevia di un’intera stagione. Possono cambiare le sorti di un club, di una squadra, di una tifoseria. Possono far smettere di sognare oppure possono permettere di farlo in grande. Possono consentire una fuga, un aggancio, un sorpasso. Possono riaprire dei discorsi oppure chiuderli definitivamente.
La 23esima giornata di Serie A offre due partite che sono l’esatta riproduzione di un’eventualità del genere. Da un lato Atalanta Lazio, fischio d’inizio alle 18.00 di domenica 4 febbraio. Dall’altro Inter Juventus, il big match delle 20.45. Da un lato i sogni europei, dall’altro quelli tricolori.
Le speranze Champions di Lazio e Atalanta
Attualmente il quarto posto è roba della Dea. 36 punti, una striscia positiva di quattro partite, anche una partita in meno rispetto al Milan terzo (ma tranquillamente a +10) e alla Roma quinta (a solo -1). Ha una partita in meno anche la Lazio, che se ne sta lì, in sesta posizione, con 34 punti in tasca. A parte il 3 a 0 contro l’Inter in Supercoppa Italiana, i biancocelesti in campionato non perdono dal 17 dicembre, davanti sempre i nerazzurri dell’ex Simone Inzaghi. Da quel momento 5 vittorie consecutive tra Campionato e Coppa Italia, con un derby che ha fatto bene soprattutto all’umore e alla consapevolezza della squadra. Una squadra che dopo il pareggio con il Napoli adesso deve fare all in proprio contro l’Atalanta. Magari replicando il 3 a 2 del girone d’andata.
La sfida scudetto
I sogni di sorpasso della Juventus si sono bloccati contro l’Empoli e contro Baldanzi, che ha fermato sull’1 a 1 i tentativi di fuga, i sogni scudetto. Adesso primi sono tornati loro, i nerazzurri freschi campioni di Supercoppa in Arabia. Una partita in meno, un punto in più in classifica, per quella che sembra una vera e propria corazzata. Una gara di nervi, da qui a maggio, un continuo rincorrersi proprio come nelle parole di Allegri, che qualche settimana fa aveva detto: “I ladri scappano, le guardie rincorrono”. E proprio su queste parole era tornato il tecnico toscano: “Guardie e ladri? Era soltanto una battuta in un post gara, una metafora di un gioco di quando eravamo bambini. Noi l’unica cosa che stiamo inseguendo è un posto in Champions”.
Una pretattica con i fiocchi, un voler smorzare sin da subito qualsiasi fantasia. Ma solo di facciata, solo davanti alle telecamere e ai giornalisti. Una mossa in perfetto stile Corto Muso, che domenica sera si giocherà un pezzo importante di futuro.