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Alessio Zerbin, l’esterno con la valigia pronta tra Riad e Frosinone
Se lunedì sera, a Riad, il Napoli di Walter Mazzari potrà giocarsi un trofeo in questa stagione, il merito è anche suo. C’è la firma di Alessio Zerbin, infatti, sulla semifinale vinta per 3 a 0 contro la Fiorentina. Entra all’82esimo, al posto di Mazzocchi. Segna dopo 2 minuti e ancora dopo 4.
Eppure la sua valigia è già pronta, forse non l’ha neanche sfatta. Da Napoli a Riad e ritorno, magari con scalo a Roma, per andare al Frosinone. Perché la carriera di Zerbin, classe 1999 di Novara, per ora è stata tutta così: una corsa, un cambio continuo, un viaggio. Sulla fascia come nella vita.
Dalla Serie D allo Scudetto
I primi calci Alessio Zerbin li tira all’oratorio, come tradizione calcistica provinciale italiana impone. Siamo a Santa Rita, in provincia di Novara. A 8 anni lo vuole l’Inter, dove fa tutta la trafila per poi tornare dalle sue parti, in Piemonte. Un anno a Novara, un anno a Suno, in Prima Categoria, poi lo acquista il Gozzano, in Serie D. E qui, Zerbin, esplode. Due anni in cui il ragazzo cresce, segna (8 reti in 20 presenze), convince. Ha solo 18 anni, ma ha la stoffa dei grandi.
Giuntoli lo nota subito, mette sul piatto 85 mila euro e se lo porta a casa, per farlo giocare con la Primavera del Napoli. Alla prima stagione sono 13 gol in 35 presenze, quel campionato gli va stretto. Si chiude la valigia, di nuovo. E si parte: Viterbese in Serie C, poi il Cesena, la Pro Vercelli, nel 2021 la Serie B con il Frosinone. 110 presenze in giro per la provincia, 18 reti a referto. È il momento di tornare a Napoli, dove Luciano Spalletti fa in tempo a fargli vincere uno scudetto storico. Per il club, per la città, per lui. Che scende in campo 10 volte nella magica stagione 2022-2023.
Il ritorno a Frosinone
Ora la sua valigia è pronta per essere richiusa. Secondo Gianluca Di Marzio l’approdo di Zerbin al Frosinone è cosa fatta. Lo aspettano martedì, dopo la finale di Supercoppa, per le visite mediche e la firma sul contratto. Il giusto riscatto dopo un inizio anno difficile, come racconta Furio Valcareggi, che è stato il suo procuratore e oggi è membro del suo entourage: “La cosa più bella è come si è fatto trovare pronto dopo un anno in cui è stato praticamente fermo. Molti, al posto suo, avrebbero preso 5 chili, si sarebbero lasciati andare. Con l’allenatore francese, che neanche nomino, neanche si allenava”.
Ora invece Zerbin gioca e segna. Magari tornerà a farlo anche lunedì sera. E chissà, magari un gol basterà a fargli disfare quella valigia sempre pronta.