La Opinión
La Juventus non molla, Mourinho sì

Il martedì che abbiamo vissuto non è stato certo un martedì normale. E se, parlando di campo, tutte le attenzioni se le è prese la Juventus, con l’ennesima vittoria di carattere e tigna, non può certo essere passato inosservato e non aver fatto parlare l’esonero di José Mourinho. E, tra l’altro è ormai alle porte l’assegnazione del primo trofeo stagionale, ossia la Supercoppa.
Sempre la solita Juve
Come detto, non stupiscono nemmeno più di tanto le prestazioni dei bianconeri. La squadra di Allegri è ormai diventata una certezza per il modo in cui approccia e affronta le partite. Determinazione, voglia di vincere e fame: queste le caratteristiche con cui è arrivata la vittoria con il Sassuolo. La sensazione è che la Vecchia Signora abbia voluto rispondere all’Inter. E il messaggio, a dirla tutta, pare essere sempre più chiaro, settimana dopo settimana e partita dopo partita: i nerazzurri dovranno sudarsi questo scudetto, perché un’avversaria c’è e questa non ha certo intenzione di arrendersi e di alzare bandiera bianca.

Vlahovic sta tornando a esprimersi ad alti livelli
Il protagonista allo Stadium è stato Dusan Vlahovic. Il serbo ha realizzato una doppietta e, come già successo tante volte ultimamente, ha trascinato la Juve. Inutile girarci troppo attorno con le parole: se l’ex Fiorentina dovesse confermare questo trend, ritrovare continuità e esprimersi ad alti livelli, le quote scudetto dei piemontesi si alzerebbero e non poco. Una considerazione forse a dir poco scontata, ma che, solo due mesi, appariva impensabile e inimmaginabile.
Bye bye Mou
La notizia di questo martedì un po’ particolare è però senza alcun dubbio l’esonero di José Mourinho. Il comunicato della Roma, firmato Friedkin, è arrivato nella mattinata come una sorta di vero e proprio fulmine a ciel sereno. O forse non troppo. Le ultime dichiarazioni del portoghese avevano fatto capire che i rapporti tra tecnico e società erano ormai tutt’altro che idilliaci. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati i risultati delle ultime partite, con l’ennesimo derby perso e un nono posto in classifica, per di più con il terzo monte ingaggi della Serie A. E la fortissima sensazione di una squadra ormai allo sbando e non più in linea con le idee e le richieste del mister.

Mourinho non è più l’allenatore della Roma
Ma quale sarà il futuro dei giallorossi? Ora la palla passa a Daniele De Rossi, simbolo e bandiera per tanti anni. A lui il compito di salvare il salvabile, di ritrovare la quadra e di toccare le corde giuste con i giocatori, ma anche con i tifosi, mai come in questo momento spaccati e divisi. Perché gli alibi sono finiti e questa stagione deve riavere quantomeno un senso, essendo solo a gennaio. Anche perché la Champions è a “soli” cinque punti.
Occhio alla Supercoppa
Ma ecco, con un campionato sempre più avvincente, il valzer delle panchine, un mercato senza colpi, questa stagione si prepara ad assegnare il primo trofeo. Il riferimento è alla Supercoppa, che si giocherà in quel di Riad. Una scelta che frutta fior di quattrini, ma che ha causato non poche polemiche, oltre che per la location, anche per la nuova formula a quattro. Però già da domani si alzerà il sipario, con Napoli-Fiorentina, la prima semifinale. Nella seconda l’Inter affronterà una Lazio in palla. I nerazzurri sono i favoriti alla vittoria finale, ma occhio a escludere sorprese.
















