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Dalla Serie D alla Nazionale, Andrea Cambiaso si prende anche la Juve
Tra Genova e Torino ci sono 180 chilometri. Si fanno in poco più di 2 ore di macchina: A7 fino a Tortona e poi tutta E70 fino a Torino, passando per Alessandria, Asti, Moncalieri. Ci vuole poco, in fondo. Tra Genoa e Juventus, invece, il percorso è più lungo. L’hanno fatto in molti, anche negli ultimi anni. Ci sono Stefano Sturaro e Mattia Perin, i bomber Alessandro Matri e Marco Borriello. Solo uno però per fare quella strada ha deciso di prendere la rincorsa, scendere in Serie D, passare per la C, farsi un rapido apprendistato nella cadetta e poi prendersi tutto: la maglia bianconera, quella azzurra, quella da titolare. Stiamo parlando di Andrea Cambiaso.
È suo il piede che mette sulla testa di Gatti il pallone della vittoria contro il Napoli. È suo il piede del futuro, della Juventus e anche della nazionale italiana.
La storia di Cambiaso, genoano nel cuore
Classe 2000, Genoano nel sangue, genovese nella carta d’identità, cresciuto nelle giovanili del Grifone dall’età di 15 anni, indirizzato al RossoBlu dal nonno. L’esordio in A a 21 anni, il gol qualche mese dopo nella sconfitta contro il Napoli. “Non riuscivo a contenere la gioia, mi sono dovuto buttare a terra. Faccio davvero fatica a descrivere quello che ho provato, è stata una roba incredibile”. Poi il prestito al Bologna, con gli stessi colori sulla maglia, prima dell’interesse della Juventus, che mette sul piatto quasi 10 milioni. “Se la Juventus si è dimostrata interessata a lui è tutto dire. Ha raggiunto traguardi super con estrema velocità. È un ragazzo umile, disponibilissimo”. Parla così Fabio Fossati, l’allenatore che per primo scoprì Cambiaso. In Serie D.
La gavetta in provincia
È il 2017, il Genoa manda Andrea Cambiaso a farsi le ossa in provincia. C’è l’Albissola, società che unisce i comuni di Albissola Superiore e Albissola Marina, in provincia di Savona. Oggi gioca in Prima Categoria, ma in quegli anni ha scritto pagine da favola: dalla Promozione alla Serie C in tre anni. Con l’ultimo passo fatto proprio grazie a Cambiaso. “Era chiaro che avesse una marcia in più – continua il suo allenatore in un’intervista a Eurosport – si tratta di un giocatore moderno, già da giovanissimo sapeva interpretare al meglio le due fasi. A mio avviso è un quinto di centrocampo unico nel suo genere”.
Un quinto unico, che dalla gavetta in provincia si è preso la Juventus e, il mese scorso, anche la prima convocazione da Luciano Spalletti. Il prossimo obiettivo, allora, è presto detto: c’è uno scudetto da conquistare. La fame e la voglia sono le stesse degli anni in Serie D. Parola di Andrea Cambiaso.