TransferMarket
Sarri, addio a giugno: la margherita di Lotito ha quattro petali. Ecco chi sono
Sarri-Lazio, a giugno l’addio? Le ultime
Il futuro di Maurizio Sarri alla Lazio è in bilico. Non tanto nell’immediato, Lotito non è un noto mangia allenatori e comunque vuole tirare le somme sempre a stagione conclusa, quanto il prossimo giugno quando le strade potrebbero clamorosamente separarsi. Come riportano i colleghi di lalaziosiamonoi, sarebbero quattro i nomi sul taccuino di Claudio Lotito.
A preoccupare la società è l’involuzione della squadra: i vecchi non incidono e i nuovi, a parte Guendouzi, sembrano pesci fuor d’acqua.
Basti pensare che la coppia di centravanti, Immobile-Castellanos, ha siglato solo 3 gol su azione in stagione. Sarri ha un contratto con la Lazio fino al 30 giugno del 2025 da oltre 4 milioni di euro netti a stagione quindi in caso di addio si dovrà trovare un accordo sulla buonuscita.
Per la sostituzione sono 4 i nomi sul taccuino di Lotito: il primo è De Zerbi, attuale tecnico del Brighton che percepisce uno stipendio di 2.4 milioni di euro. La concorrenza è però alta: sull’ex Sassuolo ci sono, in Italia, anche Roma e, soprattutto, Milan mentre in Premier Chelsea e Manchester United seguono da vicino la situazione.
L’altro nome ben presente nella testa di Lotito è quello di Farioli: classe ’89, tecnico del Nizza delle meraviglie. Il terzo candidato è Palladino del Monza: in questo caso i buoni rapporti con Galliani potrebbero favorire la trattativa.
Ma a spuntarla potrebbe essere il quarto profilo, una vera e propria suggestione: Lionel Scaloni.
Il CT campione del Mondo con l’Argentina a dicembre 2022, ex terzino della Lazio, starebbe pensando di lasciare la guida dell’Albiceleste ed è un vecchio pallino di Lotito.
Il patron lo apprezza per carattere e personalità e Scaloni stesso è rimasto molto legato alla Lazio: la suggestione potrebbe presto prendere quota.
Ovviamente non va esclusa una permanenza per l’ex tecnico della Juve e del Chelsea tra le altre: un’ottima seconda parte di stagione, unita al raggiungimento degli ottavi di finale di Champions League, senza dimenticare il percorso in Coppa Italia (il 5 dicembre gli ottavi di finale col Genoa), potrebbero convincere le parti quantomeno a rispettare l’attuale scadenza fissata a giugno del 2025.