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Federico Chiesa, tra stelle e fisica
C’è la firma di Federico Chiesa nella vittoria dell’Italia contro la Macedonia, che festeggia così la quasi qualificazione.
Tabù spezzato, fantasmi allontanati, paure e ansie lasciate, almeno per una sera, in soffitta. L’Italia batte al Macedonia e si avvicina alla qualificazione per gli Europei del prossimo anno. Vince e convince la squadra di Luciano Spalletti, forte anche della prestazione autorevole di Federico Chiesa. C’è lui a mettere la firma, con una doppietta d’autore, sul risultato di 5 a 2 per gli Azzurri.
Alla sagra del gol hanno partecipato anche Darmian, che ha aperto le danze, ed El Shaarawy, subentrato, nei minuti finali. A nulla sono valsi i gol dei macedoni. Stavolta niente paure, niente fantasmi. Nulla di irrazionale, insomma. Anche perché a decidere la vittoria c’è la mente scientifica (e il piede) di Chiesa.
Un attaccante con la passione per la fisica
“Se non avessi fatto il calciatore avrei voluto fare il fisico. Ma mettermi ora a studiarla forse è troppo impegnativo” aveva raccontato qualche anno fa Federico Chiesa in un’intervista. E forse sarà pure tardi per studiarla, ma lui intanto la mette in campo. Come? Con un gol ad esempio. Un gol che spezza l’inerzia, che non a caso in ambito fisico è proprio la “condizione di immobilità e di inattività”. Anzi, a dirla tutto c’è proprio un principio, il principio di inerzia, che spiega “la tendenza di un corpo a conservare il suo stato di quiete, di moto rettilineo uniforme o di rotazione uniforme attorno a un asse, se la risultante delle forze agenti sul corpo e la risultante dei loro momenti sono nulle”. L’Italia è in vantaggio, ma Jorginho ha appena sbagliato un calcio di rigore. La Macedonia ha ripreso coraggio, potrebbe alzare la testa. Ma è lì che interviene il dottor Chiesa, il fisico prestato al calcio, il piede scientifico che dopo il colpo di tacco di Barella spedisce in rete la palla del 2 a 0. Non ancora ko, ma quasi.
Astrologia e pallonetti
Per capire l’altro gol serve guardare all’altra passione di Federico Chiesa: l’astrologia. Una passione coltivata da quando era bambino, portata avanti quasi in segreto, tra gli allenamenti e le trasferte. Bisogna guardare le stelle, infatti, per capire la rete del 3 a 0, la rete che manda definitivamente al tappeto ai macedoni. Bisogna avere un telescopio per capire bene la traiettoria di una palla che, sebbene deviata, parte per lo spazio e poi torna velocemente sulla terra, per infilarsi in maniera insolita e particolare in fondo al sacco. Un pallone che è come una stella cadente la sera di San Lorenzo. Un pallonetto che disegna nel cielo la scia di una stella cometa. Basterà seguire quella per ritrovare lo smalto delle serate migliori, delle notti europee, di coppe e di campioni. Basterà ritrovare Federico Chiesa e i suoi gol scientifici, per guardare le stelle e ricominciare a sognare.