Serie A
Pioli, fiducia a tempo: il tema infortuni zavorra a cui porre rimedio
Prosegue il periodo di alti e bassi in casa Milan. Dopo il rocambolesco pareggio di ieri contro il Lecce, che ha portato i rossoneri ad un potenziale -8 dall’Inter in caso di vittoria questa sera nella sfida contro il Frosinone, la società ha confermato la fiducia al tecnico sia per mancanza concreta di alternative (i nomi che circolavano ieri, da Shevchenko a Donadoni, non convincono) sia perchè il club è convinto che il tecnico possa comunque raggiungere i risultati stabiliti ad inizio stagione. Se lo scudetto sembra ormai relegato ad un duello tra Inter e Juve, il Diavolo sembra comunque perfettamente in corsa per raggiungere l’obiettivo Champions League. Alla fine di questa giornata e a prescindere dagli infortuni infatti il Milan rimarrà terzo da solo. Tuttavia c’è un tema che preoccupa: quello legato ai troppi infortuni che stanno penalizzando il club rossonero nonostante una rosa competitiva allestita in estate dal club.
Milan, sono 23 gli stop muscolari in stagione: tendenza da invertire
Gli infortuni muscolari occorsi a Leao e Calabria contro il Lecce, per il portoghese lesione al bicipite femorale del flessore, per il capitano solo un edema senza lesioni, hanno messo a dura prova la pazienza del club rossonero. Furlani, ieri in viaggio per lavoro e quindi non presente al Via del Mare, avrà un faccia a faccia con lo stesso Pioli per cercare di capire i motivi e le cause di un qualcosa che sembra diventato ormai atavico.
Dover sistematicamente rinunciare infatti a 2-3 calciatori per ogni gara fiacca anche le forze e lo spirito dei calciatori disponibili. Sarebbe, secondo la nostra opinione, il tempo di cambiare spartito tattico, praticando un calcio meno dispendioso e forse più accorto come ha la gara col PSG ha insegnato.
Pioli è ancora in tempo per raddrizzare la barca ma servono dei correttivi e alla svelta. Senza una decisa svolta tra campo e infermeria Maldini potrebbe non essere più l’unico convocato da Cardinale a colazione. Su Milanello tira forte il vento del cambiamento soffiato da Cardinale. Al tecnico emiliano il dovere di respingerlo.