Parma
Mercato Parma: programmare e stupire

PARMA, 17 AGOSTO 2012 – A Parma si vive un’Estate tranquilla. Salutato Giovinco, sono arrivate pedine utili alla causa di Donadoni, con Amauri e Parolo fiori all’occhiello di un mercato che ha visto i ducali orientarsi verso dei profili ben precisi: giocatori giovani, di prospettiva e utili per puntare a qualcosa in più che alla salvezza.
LEONARDI DOCET – Il d.g. del Parma ben conosce una parola: programmazione. L’addio della Formica Atomica non ha sorpreso, anzi, con i soldi incassati dalla Juventus si è scelto di puntare sull’attaccante della Nazionale colombiana Pabon e sulla voglia di riscatto di Amauri. Parolo insieme a Valdes e Galloppa farà parte di un reparto che sembra scoperto soltanto a sinistra dove si cerca un sostituito al partente Modesto. Impressiona la lista di giovani rastrellati in giro per il Mondo e in Italia: Ninis ( di cui si parla un gran bene ), MacEachen, Belfodil ( soffiato al Bologna ), Vanzo, Acquah, Chisbsah e le scommesse Fideleff e Rosi che, fra Napoli e Roma, hanno trovato pochissimo spazio.
INVESTIRE PER VALORIZZARE – Il 3-5-2 degli emiliani ha ancora bisogno di qualche puntello: serve un’alternativa a Paletta e qualche altro giocatore dalle caratteristiche offensive. Ghirardi parlerà personalmente con Corioni per sbloccare la trattativa che dovrebbe portare all’ufficialità di Omar El Kaddouri: sedotto e abbandonato da Marotta, il trequartista belga ha finalmente scelto i ducali. Al Brescia potrebbe finire in cambio quel Pellè che ha contribuito a riportare in Serie A la Sampdoria. L’opera di scouting di Leonardi prosegue in Sudamerica: la seconda punta Matìas Vecino ( National Montevideo ) e tre difensori di sicuro prospetto come Rolìn ( sempre del National ), Tagliafico ( Banfield ) e il Nazionale brasiliano Uvini ( San Paolo ). Quest’ultimo potrebbe essere acquistato dal Napoli o dalla Roma e girato ai gialloblù per ambientarsi al nostro campionato. La scommessa è crescere in casa i talenti di domani puntando alla pazienza e alla tranquillità di Donadoni che, sotto sotto, punta dritto a quell’Europa sfiorata l’anno scorso per una manciata di punti.
a cura di Francesco Tarricone
