La Opinión
Il cuore della Roma, il talento di Zirkzee e la scelta della Fiesole
Il calcio è fatto di decisioni e di scelte: quella delle Roma, di Zirkzee, della Fiesole. Decisioni che, a volte, fanno la differenza.
Il calcio, in fondo, un gioco semplice. Serve il talento, è vero. Serve la tattica, la condizione fisica, la fortuna. Ma spesso conta soprattutto la testa, il saper cosa fare, il volerlo fare a tutti i costi. Ed è lì che si giocano le partite. E spesso si vincono anche. Lo dimostra il caso della Roma, squadra che non convince mai in pieno ma che riesce a strappare tre punti d’oro, in rimonta e in pieno recupero, con il Lecce. Lo dimostra il Bologna di Thiago Motta, che ha trovato in Joshua Zirkzee il suo giocatore più di spicco, emblema di fantasia e tecnica, ma anche di decisione, di saper fare la cosa giusta al momento giusto.
Poi ci sono anche altre scelte, quelle che portano fuori dal campo e che forse valgono più di qualsiasi posta in gioco. Lo ha dimostrato la Curva Fiesole della Fiorentina, che ha comunicato di non entrare allo stadio per la sfida contro la Juventus per solidarietà e vicinanza alla popolazione toscana colpita dal terremoto.
La connessione tra Roma, tifosi e Mourinho
“La vittoria è stata possibile solo grazie alla connessione tra calciatori e tifosi. Ho allenato moltissime squadre, ma non ho mai visto un pubblico che ti trascina alla vittoria in questo modo. Non è normale un supporto del genere”. A parlare è Josè Mourinho, al termine di una partita folle: la Roma è sotto di 1 gol al 90esimo, poi si scatena nel recupero. Prima il gol di Sardar Azmoun, alla prima marcatura in maglia giallorossa. Poi Romelu Lukaku, che si fa perdonare il rigore fallito nei primi minuti di gioco e spacca la porta difesa da Falcone. Una partita brutta fino a quel momento, fatta di imprecisioni, di errori evitabili, di lacune clamorose. Eppure c’è qualcosa di particolare nella Roma di quest’anno. Una capacità di rimanere a galla, di lottare oltre il 90esimo, di soffrire e di strappare punti e vittorie anche aldilà del merito, di quanto dimostrato in campo. E una stagione che sembrava finita adesso si apre di nuovo: contro la Lazio, domenica prossima, può cambiare il campionato.
Il Bologna di Zirkzee, con Napoli in vista
Gol, prestazioni autorevoli, sacrificio, corsa. Con la Lazio anche l’assist decisivo per il gol di Ferguson, con un passaggio preciso, una scelta ponderata, una decisione perfetta. Joshua Zirkzee si è preso il Bologna, ha conquistato Thiago Motta e soprattutto sta iniziando ad attirare su di sé attenzioni importanti. Olandese, classe 2011, cresciuto nelle giovanili del Bayern Monaco, prima del prestito a Parma, dove rimane solo qualche mese, e poi l’anno all’Anderlecht, dove colleziona 18 gol in 48 presenze. L’anno scorso solo 2 centri con la maglia dei Felsinei, già il doppio quest’anno. Per questo il suo nome è finito sul taccuino del Napoli ma anche dell’Inter e di altre big di mezza Europa. Prima però ha un obiettivo ambizioso: portare il Bologna in Europa.
La Curva Fiesole e il no a Fiorentina Juventus
La sfida tra bianconeri e viola non è una sfida qualsiasi. È quasi un derby, un incontro in cui si mette dentro di tutto, rivalità e distanze, differenze e antipatie. Eppure di fronte a certe cose non c’è partita che tenga. Lo sanno bene a Firenze, dove la Curva Fiesole ha deciso di non partecipare a Fiorentina Juventus, chiedendo a gran voce il rinvio della partita. Il motivo? L’emergenza crisi climatica e i danni causati dall’alluvione che hanno colpito diversi paesi della Toscana. “A fronte della decisione di giocare regolarmente la partita non saremo presenti sugli spalti. Non c’è niente da festeggiare”. Una scelta coerente, una decisione difficile ma portata avanti con serietà, con intransigenza. E visti i tempi, ci viene da dire, è una vera rarità.