La Opinión
Thiago Motta è da applausi. Sarri è confuso
L’anticipo del venerdì di Serie A tra Bologna e Lazio ha messo in mostra i due momenti del tutto differenti che stanno vivendo due allenatori
L’undicesima giornata di Serie A ha preso il via nella serata di venerdì, con un Bologna-Lazio che ha davvero detto tanto e che non è certo passato inosservato. Il successo di misura di felsinei è principalmente la conferma del grande lavoro che sta facendo Thiago Motta. Tanti avevano dei dubbi sulle sue capacità di allenatore, inutile nascondersi. Forse erano gli stessi che non lo amavano poi così tanto da allenatore. Eppure a parlare per lui sono i risultati: una salvezza conquistata con lo Spezia e un campionato di medio-alta classifica con gli emiliani lo scorso anno. Ma è in questa stagione che le sue abilità stanno davvero dando i loro frutti.
Un Bologna super, un Thiago Motta sempre più protagonista
Dieci risultati utili consecutivi per i rossoblu, che hanno perso solo alla prima giornata contro il Milan. Poi sono arrivati risultati importanti, come i pareggi in trasferta con Inter e Juventus. Ieri però si è toccato l’apice, non tanto per i tre punti conquistato contro la Lazio e per un avvio così positivo che non succedeva da 40 anni. L’apice è stato toccato per il modo in cui questo successo è maturato: un primo tempo di assoluta sofferenza e poi la rete ad avvio ripresa, conservata e difesa con personalità, carattere e organizzazione tattica. Una rete che non è altro che l’applicazione perfetta di uno schema studiato nell’intervallo. Lo si capisce dai sorrisi nell’esultanza del tecnico italo-brasiliano e dagli abbracci con i suoi collaboratori. Dalla lavagna al campo, dalle idee al concreto: il più chiaro dei segnali di una squadra sul pezzo e di un mister che conosce a memoria i suoi giocatori, le loro capacità e i loro limiti.
Sarri sempre più confuso
L’altro lato della medaglia della serata dello stadio Dall’Ara è senza alcun dubbio un Sarri sempre più confuso. Il bel primo tempo serve a poco se a casa non porti punti. E le dichiarazioni del post partita, dove il toscano non riesce a spiegarsi cosa non va, perché la squadra non riesca a concretizzare e subisca tantissima gol, fa capire come la risalita potrebbe essere lenta e difficilmente, dal nulla, possa venir fuori il coniglio dal cilindro. Si può dire però che, classifica alla mano, pesano e non poco i sei punti persi contro Lecce e Genoa.
E, tra l’altro, c’è davvero pochissimo tempo per studiare soluzioni, perché quella che attende la Lazio sarà una settimana a dir poco decisiva. Martedì all’Olimpico arriverà il Feyenoord, in un match da dentro o fuori, e domenica ecco il derby. Insomma, pochi giorni per cercare la svolta e per ritrovarsi. Non sarà facile, ma chissà che qualcosa non possa succedere.