Non Solo Sport
Pontus Almqvist, dalla Thailandia al Salento

Cognome impronunciabile, calciatore imprendibile. Pontus Almqvist ha già conquistato tutti a Lecce. E ha già fatto parlare di sé negli uffici di direttori sportivi ed esperti di mercato. La nuova perla del Salento è un mix di tecnica e velocità, imprevedibilità ed estro, fantasia e dribbling.
Lo dicono i numeri, innanzitutto: meglio di Kvaratskhelia e di Leao per avversari lasciati sul posto, con percentuali simili ai suoi colleghi di Cagliari e Genoa, Gudmundsson e Luvumbo. Quasi a voler dire che non è il nome che fa il calciatore, non è neanche la maglia che indossa, la città in cui gioca. Certi colpi, certi numeri, li puoi trovare ovunque. Anche in provincia.

Almqvist, l’esterno del Lecce. Fonte Foto: Pazzidifanta
Dalle spiagge thailandesi a quelle della Puglia
C’è la sabbia nel destino di Almqvist. Quella cristallina del Salento, dove è sbarcato in prestito secco dal Rostov questa estate. Quella lontana della Thailandia. Ma cosa ci faceva uno svedese di Nykoping, dove è nato nel luglio del 1999, sul litorale asiatico? Ce lo avevano portato i genitori, veterinari in una clinica del posto. E Pontus cresce qui, qui tira i primi calci al pallone. Lo fa in spiaggia, in una sorta di allenamento intensivo per la sensibilità del piede, per la tecnica con la sfera. Perché giocare sulla sabbia non è facile, devi sviluppare una capacità di controllo unica, devi saper accarezzare il pallone ma anche saperlo muovere facilmente. È su quella spiaggia, insomma, che Almqvist si prepara al mondo del calcio. E lo fa insieme a sua sorella, Tove, di tre anni più grande e anche lei calciatrice, in forza al Djurgarden, squadra femminile di Stoccolma.

La nuova perla del Salento, Pontus Almqvist. Fonte Foto: Calcio Lecce
La carriera di Almqvist
Una volta tornato in Svezia, Almqvist inizia subito a giocare con la squadra della sua città. Poi un anno nella Nike Academy, dove fa sfracelli. Lo notano degli osservatori inglesi, lo vogliono portare in Gran Bretagna. Ma i genitori rifiutano, ha solo 9 anni, deve crescere. Così inizia il suo vagare nelle serie inferiori: il Sylvia, il Norrkoping, poi il Varberg e il Norrby, su e giù tra quarta serie e Serie A svedese. È qui che lo nota il Rostov che lo porta in Russia. Poi la guerra in Ucraina, la nuova regolamentazione della Fifa che permette ai giocatori stranieri nel campionato russo di sospendere unilateralmente e temporaneamente il proprio contratto e accasarsi in altri club. Così Almqvist vola nei Paesi Bassi, all’Utrecht e poi in Polonia, al Pogon Szczecin. Infine a Lecce, dove ha già collezionato oltre 950 minuti, con 2 gol e 1 assist e dove ha iniziato a far parlare di sé per la sua velocità e i suoi dribbling da urlo.
A fine anno non resterà, ma intanto i giallorossi se lo godono. Prima che l’esterno riprenda il volo. Verso chissà quale spiaggia.
