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Davide Frattesi sfida il passato, da Fidene a San Siro
Cresciuto, formato poi gettato via in fretta, infine di nuovo cercato, coccolato, ambito. Infine perduto, forse per sempre. La storia tra Davide Frattesi e la Roma, se mai di storia si possa parlare, è andata avanti così. Tra momenti di avvicinamento, di distanze minime e poi di ostacoli insormontabili, di barriere impossibili da superare. Un’estate di notizie, di tormentoni, di dichiarazioni. Infine la notizia ufficiale: lo prende l’Inter, per una cifra che supera i 30 milioni. Troppo per le casse giallorosse.
Eppure quei colori Davide li ha portati addosso e forse ha anche sperato di indossarli di nuovo. Perché la strada tra Fidene e San Siro, con tappa a Sassuolo, è lunga, ma certe cose ti restano dentro.
Frattesi da Fidene, tra Roma e Lazio
Periferia nord di Roma, tra Serpentara e Castel Giubileo, tutta dentro il Grande Raccordo Anulare. Fidene è stata costruita negli anni 60, gli anni del boom, sul territorio dell’antica città di Fidenae, famosa per i suoi territori fertili, grazie anche alla vicinanza del Tevere. Ma quando la spinta economica è finita, il passato romano e il fermento dei palazzi si è bloccato. È qui che cresce Davide Frattesi, lo stesso quartiere di un altro romano, Gianluca Scamacca. Stesso anno di nascita, il 1999. Stesso passaggio tra le due squadre della capitale, la Roma e la Lazio. Il centrocampista infatti cresce in biancoceleste, dove oltre a giocare a calcio si allena a tennis (il suo idolo, infatti, è Roger Federer) prima di passare a Trigoria dove conquista una Coppa Italia e una Supercoppa. La trafila sembra scontata, l’approdo sulla prima squadra è per molti solo questione di tempo. Poi, nel 2017, la grande delusione: cessione al Sassuolo, nell’affare Defrel, per appena 5 milioni seppur con il 30% sulla rivendita.
Una sfida al suo passato, tra delusioni e voglia di vincere
“Il no della Roma mi ha deluso, ma ora non ci penso. Ho un approccio diverso per quello che sarà il mio futuro rispetto a prima. Gol alla Roma? Non esulterò”. Parlava così Frattesi nel marzo del 2023. In mezzo c’è stata un’estate in cui il suo nome è tornato di nuovo in orbita giallorossa, con la famiglia che premeva per un suo ritorno nella capitale, con un Thiago Pinto che parlava di lui come del “calciatore della Serie A che mi piace di più”. Poi la scelta del grande salto: si va a Milano, sponda Inter, dove ha già conquistato 10 presenze e 1 rete. Lo chiamano “Il Trattore”, un po’ perché usa tanto quella emoji su Whatsapp, un po’ per descrivere il suo modo di giocare. Forse Frattesi non lo sa, ma in nerazzurro esiste solo un altro trattore, anzi solo un altro “Tractor”: Javier Zanetti. Ruoli diversi, storia diversa. Ma Frattesi non ha paura dei paragoni. Così come non ha avuto paura di tagliare i legami col passato. Un passato che stasera viene a trovarlo nella sua nuova casa.