Mou, il Re di Coppe prova a vincere la sesta

Ci siamo, quando Josè Mourinho vede il palcoscenico europeo si trasforma, e trasforma anche la sua squadra. Con il netto 2-0 allo Slavia Praga di ieri sera, ha messo praticamente in cassaforte il passaggio del turno in Europa League con tre turni di anticipo, visto che ora sono otto i punti di distacco dalla terza in classifica, e ci sono nove punti a disposizione nelle prossime tre partite.

Vendicare Budapest ed alzare ancora un trofeo

Lo Special One vorrà vendicare la sconfitta del 31 maggio scorso a Budapest contro il Siviglia, persa ai calci di rigore, dopo che i 120′ erano finiti 1-1, dove il tecnico  lusitano ha subito la prima sconfitta in una finale europea. Infatti nei precedenti atti finali delle competizioni era uscito sempre da trionfatore, 2 Champions League con il Porto e l’Inter, 1 Coppa UEFA sempre con i portoghesi, 1 Europa League con il Manchester United e 1 Conference League con la Roma.

In questi venti anni sulle panchine di mezza Europa il tecnico di Setubal è cambiato molto, se all’inizio della sua carriera le sue squadre giocavano un calcio più spettacolare e meno pragmatico, negli anni Mourinho si è saputo adattare ai grandi campioni che ha avuto nelle squadre che ha allenato, Milito, Eto’o, Casillas, Ibrahimovic, Benzema, Lampard, Ronaldo, solo per citarne qualcuno, fino ad arrivare ai giorni di oggi con Dybala e Lukaku.

L’unico allenatore ad aver vinto tutte e tre e competizioni europee

Mou può vantare un’altro record, è l’unico allenatore ad aver vinto tutte e tre le competizioni europee (Champions, UEFA/Europa League, Coppa delle Coppe/Conference League). Ma nonostante tutto questo al tecnico della Roma non è andata giù la sconfitta contro il Siviglia, e sicuramente sarà focalizzato sulla prossima finale, senza tralasciare il campionato, dove la squadra giallorossa non è partita nel migliore dei modi, ma in queste ultime settimane sta risalendo la china.

Ultimo anno in giallorosso?

Forse questo sarà l’ultimo anno dello Special One sulla panchina della Roma, ma lui vorrà lasciare il proprio nome nella storia giallorossa, come sempre ha fatto nelle sue avventure precedenti. Perchè Mou fa così, vince e se ne và.