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I 10 attaccanti più scarsi della storia recente dell’Inter

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Attacanti scarsi Inter. la top 10 degli ultimi 40 anni

L’Inter ha visto passare nelle sue file numerosi giocatori di talento nel corso degli anni, soprattutto nell’epoca miliardaria del ‘buon’ Massimo Moratti. Ma come in ogni grande squadra, non tutti i calciatori acquistati hanno lasciato un segno positivo. Ci sono stati giocatori che, nonostante grandi aspettative, non sono riusciti a brillare come sperato, ma ciononostante sono rimasti nel cuore dei tifosi interisti e dei nerd del calcio italiano per le loro performance indimenticabili.

In questo articolo, l’intelligenza artificiale ci ha aiutato a stilare la top 10 degli attaccanti (bidoni) che, per vari motivi, non hanno vissuto il periodo più felice della propria carriera con la maglia nerazzurra.

El Tucu Correa

L’esperienza di Correa all’Inter è stata deludente perché non è riuscito a confermare le aspettative che aveva suscitato con la sua brillante carriera precedente. Correa era arrivato all’Inter nell’estate del 2021, dopo aver giocato bene con la Lazio, dove aveva segnato 30 gol in 117 partite e vinto una Coppa Italia. L’Inter lo aveva acquistato per sostituire Romelu Lukaku, ceduto al Chelsea, e per rinforzare il reparto offensivo dei campioni d’Italia. Correa aveva firmato un contratto fino al 2025 con l’Inter e indossava la maglia numero 20.

Tuttavia, Correa non è riuscito a imporsi come titolare nell’Inter, dove ha trovato una forte concorrenza da parte di Lautaro Martínez, Edin Džeko e Alexis Sánchez. Il suo rendimento è stato altalenante e ha segnato solo 6 gol in 36 partite in Serie A, di cui due alla sua seconda presenza contro il Verona. In Champions League ha segnato solo un gol in 7 partite, contro lo Shakhtar Donetsk. Correa non ha mostrato la stessa intesa e la stessa efficacia che aveva avuto con Ciro Immobile alla Lazio e non ha convinto il tecnico Simone Inzaghi, che lo aveva voluto fortemente. Correa ha anche sofferto di alcuni problemi fisici che gli hanno fatto perdere alcune partite importanti.

Nell’estate del 2022, dopo una sola stagione all’Inter, Correa è stato ceduto in prestito con obbligo di riscatto all’Olympique Marsiglia, dove si è ricongiunto con Jorge Sampaoli, suo ex allenatore alla Sampdoria e al Siviglia. Correa ha lasciato l’Inter senza aver vinto nessun trofeo e senza aver lasciato un segno nella storia del club. La sua esperienza all’Inter è stata definita da alcuni media come “insignificante”e come una delle più grandi delusioni del calciomercato italiano.

David Suazo

David Suazo fu acquistato dall’Inter nel 2007 per 14 milioni di euro, dopo aver segnato 94 gol in 8 stagioni con il Cagliari. Tuttavia, con l’Inter non riuscì a trovare spazio e continuità, segnando solo 8 gol in 40 partite in due stagioni. Suazo arrivò all’Inter come una delle punte più prolifiche della Serie A, ma dovette competere con altri attaccanti di alto livello, come Zlatan Ibrahimović, Julio Cruz, Hernán Crespo e Adriano. Inoltre, Suazo subì alcuni infortuni che ne limitarono il rendimento e la fiducia. Nella sua prima stagione all’Inter, Suazo segnò 5 gol in 17 partite di campionato, contribuendo alla vittoria dello scudetto. Nella sua seconda stagione, Suazo segnò solo 3 gol in 23 partite tra tutte le competizioni, venendo spesso relegato in panchina o fuori dalla lista.

Sixto Peralta

Nel 2000  (anno del terremoto causato da Lippi) è stato acquistato dall’Inter per 3,5 milioni di euro, ma non ha avuto successo in Italia. Con la maglia nerazzurra ha giocato solo tre partite ufficiali, segnando nessun gol. Nel 2001 è stato ceduto in prestito al Torino, dove ha contribuito alla promozione in Serie A con un gol in quattro partite.

L’Inter ti vuole, me l’hanno detto e non ci ho pensato: ‘Zanetti, Recoba, Córdoba, Zamorano ti aspettano. E Ronaldo…’ Mi hanno convinto subito e ho fatto le valigie. Quando sono arrivato sapevo benissimo che non avrei avuto molto spazio. Ho conosciuto Lippi, poi Tardelli ha preso in mano la squadra”, ha dichiarato il talento mancato argentino.

Jonathan Biabiany

Jonathan Biabiany fu acquistato dall’Inter nel 2015 per 6 milioni di euro, dopo aver già giocato con i nerazzurri nella stagione 2009/10. Con l’Inter non riuscì mai a imporsi come titolare, mostrando limiti tecnici e tattici. In due stagioni segnò solo un gol in 28 partite, prima di essere ceduto al Parma. Biabiany arrivò all’Inter come una delle promesse del calcio francese, dopo aver segnato 11 gol in 80 partite con il Parma¡. Tuttavia, con l’Inter dovette affrontare la forte concorrenza di altri esterni, come Ivan Perišić, Antonio Candreva e Rodrigo Palacio. Inoltre, Biabiany subì alcuni problemi fisici e personali che ne condizionarono il rendimento e la fiducia. Nella sua prima stagione all’Inter, Biabiany segnò il suo unico gol in campionato contro il Frosinone, contribuendo alla vittoria per 4-0. Nella sua seconda stagione, Biabiany non segnò nessun gol e giocò solo sei partite tra tutte le competizioni. Nel 2017, Biabiany fu ceduto al Parma in prestito con diritto di riscatto, dove ritrovò il suo ex allenatore Roberto Donadoni. Con il Parma riuscì a tornare a giocare con continuità e a segnare due gol in 25 partite, contribuendo alla promozione in Serie A.

Ishak Belfodil

Ishak Belfodil fu acquistato dall’Inter nel 2013 per 8,5 milioni di euro, dopo aver segnato 8 gol in 33 partite con il Parma. Con l’Inter non riuscì a trovare spazio e fiducia, segnando solo un gol in 19 partite, di cui solo 4 da titolare. Belfodil arrivò all’Inter come una delle scommesse del mercato estivo, ma dovette affrontare la concorrenza di altri attaccanti, come Rodrigo Palacio, Mauro Icardi e Diego Milito. Inoltre, Belfodil non si adattò al gioco dell’Inter, basato sul possesso palla e sulla costruzione dal basso, che non valorizzava le sue caratteristiche di giocatore fisico e rapido. Nella sua unica stagione all’Inter, Belfodil segnò il suo unico gol in campionato contro il Catania, contribuendo alla vittoria per 3-1.  Fu poi prestato al Livorno e al Parma, prima di essere ceduto definitivamente al Baniyas.

Gabriel Barbosa

Gabriel Barbosa fu acquistato dall’Inter nel 2016 per 29,5 milioni di euro, dopo aver segnato 56 gol in 153 partite con il Santos. Con l’Inter non riuscì a dimostrare il suo talento, segnando solo un gol in 10 partite, di cui solo una da titolare. Fu poi prestato al Benfica e al Santos, prima di essere ceduto al Flamengo. Gabriel Barbosa, noto anche come Gabigol, arrivò all’Inter come una delle promesse del calcio brasiliano, dopo aver vinto la medaglia d’oro olimpica con la sua nazionale nello stesso anno. Nella sua unica stagione all’Inter, Gabriel Barbosa segnò il suo unico gol in campionato contro il Bologna, contribuendo alla vittoria per 1-0.

Nel gennaio del 2017, Gabriel Barbosa fu ceduto in prestito al Benfica, dove segnò solo un gol in cinque partite. Nel gennaio del 2018, Gabriel Barbosa tornò in Brasile per giocare con il Santos in prestito dall’Inter. Con il Santos ritrovò la sua forma e la sua fiducia, segnando 27 gol in 53 partite. Nel gennaio del 2019, Gabriel Barbosa fu ceduto in prestito al Flamengo, dove fece una stagione straordinaria: fu capocannoniere e campione del Brasileirão con 25 gol, e capocannoniere e campione della Coppa Libertadores con 9 gol, di cui due decisivi nella finale contro il River Plate. Nel gennaio del 2020, Gabriel Barbosa fu acquistato definitivamente dal Flamengo per 17 milioni di euro. Con l’Inter non riuscì a esprimere il suo potenziale e la sua personalità, deludendo le aspettative dei tifosi e dei dirigenti.

Ricardo Quaresma

Quaresma fu acquistato dall’Inter nel 2008 per 18,6 milioni di euro più Pepe, dopo aver segnato 24 gol in 114 partite con il Porto. Con l’Inter non riuscì a esprimere il suo potenziale, mostrando scarsa personalità e poca intesa con i compagni. In due stagioni segnò solo un gol in 32 partite, prima di essere prestato al Chelsea e al Besiktas. Quaresma arrivò all’Inter come uno dei migliori esterni d’Europa, dopo aver vinto tre campionati portoghesi, una Coppa del Portogallo, una Supercoppa del Portogallo e una Coppa Intercontinentale con il Porto.

Nella sua prima stagione all’Inter, Quaresma segnò il suo unico gol in campionato contro il Catania, contribuendo alla vittoria per 2-1. Nella sua seconda stagione, Quaresma non segnò nessun gol e giocò solo quattro partite tra tutte le competizioni. Nel gennaio del 2009, Quaresma fu ceduto in prestito al Chelsea, dove segnò nessun gol in cinque partite. Nel gennaio del 2010, Quaresma fu ceduto in prestito al Besiktas, dove segnò quattro gol in 26 partite.

Sebastián Rambert

Sebastián Rambert arrivò all’Inter nel 1995 come uno dei talenti del calcio argentino, dopo aver segnato 14 gol in 52 partite con l’Independiente. Con l’Inter non riuscì a giocare nemmeno una partita di campionato, collezionando solo due presenze in Coppa Italia e una in Coppa UEFA. Fu poi prestato al Real Saragozza, dove segnò 5 gol in 20 partite. Rambert fu acquistato dall’Inter per 4,2 miliardi di lire, insieme al suo compagno di squadra Javier Zanetti. Nella sua unica stagione all’Inter, Rambert segnò il suo unico gol in Coppa Italia contro il Fiorenzuola, contribuendo alla vittoria per 3-0. Nella sessione invernale di calciomercato della stagione 1995-96, Rambert fu ceduto in prestito al Real Saragozza, squadra della Primera División spagnola. Con il Real Saragozza ritrovò la sua forma e la sua fiducia, segnando 5 gol in 20 partite, tra cui uno nella vittoria per 4-0 contro il Barcellona. Finita la stagione, tornò in Argentina e giocò con Boca Juniors e River Plate.

Hakan Sukur

Hakan Şükür fu acquistato dall’Inter nel gennaio del 2000 per 17,5 milioni di euro, dopo aver segnato 140 gol in 216 partite con il Galatasaray. Con l’Inter non riuscì a adattarsi al calcio italiano, segnando solo 4 gol in 25 partite, di cui solo 9 da titolare. Şükür arrivò all’Inter come uno dei migliori attaccanti del mondo. Tuttavia, con l’Inter dovette affrontare la forte concorrenza di altri attaccanti, come Ronaldo, Christian Vieri e Álvaro Recoba.

Nella sua unica stagione all’Inter, Şükür segnò il suo primo gol in campionato contro il Bari, contribuendo alla vittoria per 3-0. Il suo secondo gol fu decisivo per la vittoria per 1-0 contro il Milan nel derby della Madonnina. Gli altri due gol li segnò in Coppa Italia contro il Bologna e il Cagliari. Nel gennaio del 2002, Şükür fu ceduto al Parma per 3 milioni di euro, dove segnò 3 gol in 15 partite.

Il ‘Re’ Darko Pancev

Darko Pancev è stato un grande attaccante che ha vinto la Coppa dei Campioni con la Stella Rossa di Belgrado nel 1991, segnando il rigore decisivo nella finale contro il Marsiglia. Nello stesso anno, ha vinto anche il Pallone d’Oro europeo con 34 gol in campionato. Era considerato uno dei migliori giocatori al mondo e aveva molte offerte da grandi club europei, come il Barcellona, il Real Madrid e il Manchester United. Tuttavia, ha scelto di trasferirsi all’Inter, dove sperava di ripetere le sue imprese. Purtroppo, la sua esperienza in Italia è stata deludente e travagliata. Ha avuto difficoltà ad adattarsi al calcio italiano, più tattico e difensivo di quello jugoslavo. Ha anche sofferto di vari problemi fisici che gli hanno impedito di esprimersi al meglio. In tre stagioni all’Inter, ha segnato solo 7 gol in 32 partite di Serie A, una media molto bassa per un bomber come lui.

Nel 1994 è stato mandato in prestito al Lipsia, una squadra tedesca di seconda divisione, dove ha segnato solo 2 gol in 10 partite. Nel 1995 è tornato all’Inter per un’ultima stagione, dove ha segnato altri 4 gol in 13 partite. A fine anno, ha lasciato l’Inter per andare al Fortuna Düsseldorf, una squadra tedesca di terza divisione. La sua carriera si è conclusa nel 1997 al Sion, una squadra svizzera. Darko Pancev ha ammesso in diverse interviste di aver sbagliato a scegliere l’Inter e di aver rovinato la sua carriera con quella decisione. Ha detto di aver preferito l’Inter perché era una squadra prestigiosa e perché era affascinato dalla città di Milano. Ha anche detto di aver avuto un buon rapporto con i tifosi e i compagni di squadra dell’Inter, ma di non aver mai trovato la fiducia e la continuità necessarie per dimostrare il suo valore. Ha espresso il suo rammarico per non aver accettato le offerte di altri club più adatti al suo stile di gioco e alla sua personalità.

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