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Dimesso il CdA, cosa rischia la Juventus e quali sono gli obiettivi per il mercato

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Agnelli Arrivabene Nedved Juventus

Le notizie delle scorse ore hanno scosso la Juventus e tutto il calcio italiano come un terremoto di magnitudo parecchio intenso. Hanno rassegnato le proprie dimissioni il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved e l’a.d. Maurizio Arrivabene, al quale resteranno le deleghe durante questo periodo di passaggio.

I motivi dietro tale ribaltone sono da ricondurre al coinvolgimento dell’organo dirigenziale nell’indagine Prisma, aperta dalla Procura di Torino con l’accusa di falso in bilancio, e le ultime contestazioni della Consob, che hanno spinto a rivedere il progetto di bilancio da approvare e far slittare per due volte l’assemblea degli azionisti (fissata adesso il 27 dicembre) hanno portato alla decisione unanime di fare un passo indietro.

Cosa rischia la Juventus?

Le sanzioni sulle violazioni in materia gestionale ed economica, e dunque sull’illecito amministrativo, possono avere scenari diversi. Se “la falsificazione dei propri documenti contabili o amministrativi ovvero qualsiasi altra attività illecita o elusiva” (dalle plusvalenze agli stipendi) ha consentito di ottenere l’iscrizione al campionato, la sanzione sarà molto pesante: si va dalla penalizzazione di uno o più punti in classifica alla retrocessione all’ultimo posto in classifica, fino all’esclusione dal campionato.

Se la variazione in bilancio non fosse stata determinante per l’iscrizione al campionato, le sanzioni si limiterebbero a una multa salata e all’inibizione dei dirigenti coinvolti, dunque senza punti di penalizzazione, come chiesto già in primo grado.

Dimissioni CdA, chi gestirà il mercato della Juventus?

Fatto questo passaggio doveroso sui rischi che corre il club, indirizzati verso una pesante multa, la società deve già pensare al futuro. C’è una stagione da portare al termine, con la Juventus in campionato al terzo posto e -10 dal Napoli capolista, ma con l’obiettivo primario di rientrare almeno tra le prime quattro e partecipare alla prossima Champions League. In campo europeo c’è una Europa League da disputare e che, viste le avversarie in competizione, potrebbe davvero vedere i bianconeri arrivare fino alla finale. Infine non va mai dimenticata la Coppa Italia.

Per ora Exor, la halding di proprietà della famiglia Agnelli che controlla anche la Juventus, ha nominato Maurizio Scanavino nel ruolo di Direttore Generale fino al prossimo CdA, previsto per il 18 gennaio. Mentre Gianluca Ferrero è stato nominato Presidente del club. Sono entrambi uomini di fiducia di John Elkann, che avranno l’obiettivo di controllare e gestire la parte economica-finanziaria della società.

Il lato sportivo è stato, per ora, lasciato a Federico Cherubini. Il d.s., insieme a Max Allegri, avranno il compito di raggiungere gli obiettivi prefissati sul campo, ma l’impressione è che per il futuro anche in quel senso ci saranno importanti novità.

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Exor pensa al futuro: Cristiano Giuntoli è l’uomo su cui puntare

È probabile che al termine della stagione anche l’area sportiva sarà profondamente rivoluzionata. L’idea è affidare l’area sportiva a un dirigente competente, polifunzionale e in grado di raggiungere obiettivi anche senza enormi risorse economiche. Qualità riconosciute in Cristiano Giuntoli.

L’attuale d.s. del Napoli è stato indicato dai vertici di Exor come l’uomo a cui affidare la ricostruzione della Juventus. I risultati ottenuti negli ultimi anni al Napoli, del resto, parlano chiaro. Bilanci sani, intuizioni di mercato e gestione del calciomercato con cessioni e acquisti sempre in equilibrio. Giuntoli per ora è concentrato sul campionato straordinario che sta disputando la squadra di Spalletti, con l’obiettivo di riportare lo scudetto, che manca da oltre 30 anni, alla città di Partenope. Dopodiché potrà concentrarsi sul futuro, anche perché resistere all’ammaliante fascino della Vecchia Signora è decisamente difficile.

Discorso diverso per Allegri, che è legato al club da un contratto fino al 2025 da ben 7 milioni annui. Il suo eventuale esonero costerebbe non poco alla società, ma è chiaro che la decisone si baserà soprattutto sui risultati che Max riuscirà a portare a casa fino al termine della stagione.

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