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Juventus, Elkann non ci sta: repulisti per evitare il disastro
John Elkann scende in campo. L’andamento della Juventus impone scelte coraggiose per evitare un dissanguamento economico che farebbe precipitare il fatturato della società a livelli di dieci anni fa. Mancare gli ottavi di Champions costerebbe 20 milioni alle casse bianconero. Peggio andrebbe se la squadra non si qualificasse alla prossima Champions, cosa possibile visto l’attuale andamento. In quel caso verrebbero a mancare 80 milioni. Se la peggiore delle previsioni si avverasse, i bianconeri uscirebbero fortemente ridimensionati e costretti a effettuare cessioni pesanti come quelle di Chiesa e Vlahovic. Per evitare il fallimento totale serve una decisione drastica. John Elkann aveva dato fiducia al cugino Andrea per il piano di rilancio del club, immettendo risorse pesanti per rinforzare la squadra. Il piano è miseramente crollato di fronte a scelte inadeguate.
Nel 2023 la famiglia Agnelli festeggerà il centesimo anno come proprietaria del club e farlo con una stagione fallimentare non è nei piani. Per questo la deadline è chiara: c’è tempo fino alla sosta di novembre per risollevare le sorti della squadra. Se non sarà così, Elkann è pronto a far cadere parecchie teste.
Allegri via dalla Juventus: 95%
Ormai è chiaro che Allegri non ha più in mano lo spogliatoio. Le voci su attriti tra i giocatori e il tecnico si moltiplicano e le scelte sconclusionate del tecnico in tema di formazione e tattiche ne sono la dimostrazione. L’unica cosa a tenere a galla l’allenatore è l’oneroso contratto. Agnelli lo ha confermato fino a fine stagione, ma, dato che anche il presidente è in bilico, la sua parola in questo momento vale zero. Elkann sta pensando di silurare Allegri perchè un fallimento tecnico costerebbe molto più dello stipendio di Max fino a fine contratto. Per questo, potrebbero esserci decisioni a breve sul futuro della panchina bianconera.
Agnelli via dalla Juventus: 90%
Andrea Agnelli è appeso ad un filo. Il presidente viene giudicato il primo colpevole dell’attuale situazione dai tifosi, ma anche in Famiglia ci sono malumori sulla sua gestione. Dal 2018 in poi tutte le scelte fatte (dall’addio di Marotta, all’acquisto di Ronaldo, passando per i cambi in panchina) si sono rivelate un disastro che hanno finito per prosciugare le risorse. Anche a livello comunicativo, a partire dalla Superlega, molte volte non ha convinto. Elkann, nonostante la stima e l’affetto che lo lega al cugino, è entrato ormai nell’ordine delle idee di un cambio della guardia. John non crede più che Andrea sia in grado di tenere in mano le redini della società e le diverse correnti che ci sono all’interno della Juventus lo confermano. Per questo, a meno che l’ambiente si ricompatti, cosa molto difficile, è molto probabile che si vada verso un avvicendamento ai vertici della proprietà.
Nedved via dalla Juventus: 90%
Con l’addio di Andrea Agnelli è scontato il divorzio da Nedved. Va detto che il ceko è sempre stato ostile ad Allegri e che lui avrebbe tenuto Sarri anche dopo il primo anno, perseguendo il progetto che si era intrapreso tre anni fa. Tuttavia, alcune uscite pubbliche e, soprattutto, l’inadeguatezza che il ruolo di vice presidente richiede, portano anche al suo addio. Elkann giudica infatti superflua la sua figura e vorrebbe un uomo maggiormente di polso ai vertici.
Del Piero alla Juventus: 60%
Elkann sta pensando di riportare Del Piero alla Juventus. Ancora da capire quale ruolo potrà avere l’ex capitano bianconero, ma le voci corrono in questo senso. La Juventus negli ultimi anni ha perso anzitutto il suo spirito identitario verso i tifosi. Del Piero, inoltre, riporterebbe in auge anche quell’appeal a livello internazionale, annacquato dalle recenti battaglie di Agnelli e da risultati sportivi non all’altezza. Per questo il suo è il primo nome sul taccuino di Elkann.
Benitez alla Juventus: 40%
Per l’eventuale sostituzione di Allegri nell’immediato sono in risalita le quotazioni di Rafa Benitez. Tre sono i fattori che spingono verso questa scelta. La prima è che lo spagnolo è un allenatore dal profilo internazionale che pratica un gioco di stampo europeo. Il secondo fattore è la sua capacità di guidare spogliatoi anche turbolenti. Infine il fatto di conoscere benissimo il calcio italiano e le sue dinamiche. La speranza di Elkann è che con un allenatore carismatico come Benitez la squadra ritrovi l’orgoglio e la voglia di lottare che fin qui è mancata.
Davide Luciani