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Roma, Zeman: dalla sua squadra allo scandalo del Calcioscommesse

ROMA, 13 AGOSTO – Ieri si è concluso l’ultimo giorno di ritiro per la squadra giallorossa allenata dal boemo Zdenek Zeman. Il tecnico della Roma sembra essere soddisfatto del lavoro svolto in questi giorni a Irdning in Austria, tanto che ai giornalisti della Gazzetta dello Sport ha confidato di aver già trovato la sua formazione tipo per questo campionato ma afferma anche che potrebbero esserci comunque delle variazioni in corso d’opera:”Su per giù l’idea c’è. Poi spero che i giocatori su cui io non vedo impegno, dimostreranno che potranno giocare. Ho ogni ruolo coperto da due giocatori, poi dipende dal loro stato di salute e dalla mia pazzia riguardo al loro utilizzo. Sono comunque soddisfatto di questa Roma“.
Così iniziando dalla difesa e arrivando all’attacco inizia a disegnare la propria squadra quasi come se avesse con se una lavagnetta magnetica con se:”Oggi considero il terzo centrale Romagnoli, uno che ha grosse qualità. Poi se arriva qualcuno che da terzo diventerà primo, è meglio per noi. De Rossi interno di centrocampo? Anche in Nazionale gioca sulla mediana destra o sinistra: lo può fare. Ma dipende anche dall’avversario che di volta in volta incontriamo. [Pjanic] Con Totti deve andare più dentro, perchè Totti comincia più fuori rispetto a Destro. Pjanic può giocare anche lui a destra, è un ragazzo che capisce. Ci si riesce a lavorare benissimo. Il cambio Destro-Borini? Destro è più tecnico di Borini.” Per Zeman l’ideale sarebbe quello di lavorare con una rosa ristretta; al massimo 24 giocatori così da poter dare respiro ai giocatori affaticati senza trovarsi scoperti e inoltre in una rosa numerosa c’è il rischio che qualcuno possa essere male utilizzato e quindi non lotti per conquistare una maglia da titolare. Alle domande dei giornalisti riguardo le squalifiche imputate dal tribunale sportivo il tecnico boemo ha fatto chiari riferimenti alla vicenda di Antonio Conte:”Non so, io fino ad ora non capisco. Non ho letto le carte e quindi non posso parlare su quello che si dice. Se si vuole debellare questa cosa bisogna essere più decisi; anche un calciatore squalificato si allena, ma se la squalifica è lunga, non mi sembra giusto“.
Fabio Pengo
