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Crisi Juve, la falsa partenza di Allegri peggio di Sarri e Pirlo: di chi la colpa?
Pubblicato
1 anno fa|
Editor
Andrea Scozzafava
Dopo la sconfitta del Bentegodi per 2-1 contro l’Hellas Verona di Tudor (ex tecnico bianconero in seconda, la scorsa stagione con Pirlo), per la Juve di Massimiliano Allegri sembra esser iniziata una brutta crisi, per certi versi mai conclusa.

Dopo il ko col Verona, la Juve è ora in crisi
Numeri da crisi Juve
Dopo 11 giornate, Allegri ha fatto peggio dei suoi predecessori. 29 punti Sarri, 23 punti Pirlo e solamente 15 il tecnico livornese. La Juve 21/22 è alla peggior partenza dal 1961. In 11 partite solo 4 vittorie, 3 pareggi e 4 sconfitte, 15 gol fatti e 15 gol subiti. Le prestazioni dei centrocampisti sono deludenti, Locatelli è l’unica nota lieta assieme alle ultime uscite di McKennie. Il resto invece è da rivedere, rendimenti bassi e discontinui per giocatori probabilmente anche inadatti. Difesa in difficoltà, una notizia per la Juve, che ne ha fatto per anni, un punto di forza non solo in Italia ma anche in Europa. Infine la scarsa prolificità dell’attacco, poche idee e iniziative da parte degli attaccanti. Servirebbe uno come Dybala ma è spesso discontinuo. Morata può essere utile ma la maggior parte delle volte è assente dalle partite mentre Chiesa è una delle poche certezze di una squadra con diversi problemi.
Scelte sbagliate e confusionarie
Dopo un lungo periodo di vittorie e gli 11 trofei in bacheca con la prima Juve di Allegri, il club ha scelto di cambiare progetto e iniziare a crescere dal punto di vista del gioco. Da qui quindi la scelta di Sarri, mandato via subito dopo una stagione per scarsa professionalità, di certo non una grande idea. Negli ultimi anni infatti, è stato il migliore, ha portato a casa il nono scudetto anche se ha deluso però dal punto di vista del gioco. Poi l’inizio del declino con la scelta di Pirlo, inaspettata e sicuramente non delle migliori. Per allenare un club come quello bianconero, ci vuole esperienza e quindi a fine stagione è stato esonerato. Dopo di lui arriva Allegri, che esperienza ne ha sicuramente da vendere ma non basta solo quella. Siamo sicuri quindi che la Juve aveva bisogno di un Allegri bis? Mentre la squadra si stava evolvendo, è giusto fare una retromarcia? Probabilmente no. Bisognava continuare nella strada del rinnovamento oppure non iniziarlo dal principio. La società con le sue scelte confuse e incerte, rivelatesi anche errate, ha portato la squadra in una situazione davvero difficile da sistemare, in questo momento.
Tutti in discussione
Il gruppo di giocatori in questo momento è più disunito e sfiduciato che mai. Allegri, dopo la seconda sconfitta consecutiva e il nono posto in classifica, è stato messo subito in discussione. La sua Juventus è insicura e fragile, ma la colpa non è solo sua. La squadra oltre a qualche mancanza, pecca anche di carattere e cuore. Una squadra con tante lacune, limitate l’anno scorso probabilmente anche da Cristiano Ronaldo, che nonostante tutto ha collezionato 101 gol in 134 partite. Probabilmente, una situazione peggiore rispetto all’anno scorso, che si può giustificare con l’assenza ora di CR7 e ciò rende il momento dei bianconeri ancor più grave e allarmante, di quanto lo sia già.
La rivoluzione della Juve è partita qualche anno fa senza grandi risultati. Ed anche ora con l’Allegri bis continua a non portare a casa notizie liete. Per i bianconeri al momento, non devono e non possono esistere più obiettivi. Questa Juve deve soltanto lavorare per ritrovare la mentalità vincente, che da sempre la contraddistingue dalle altre; tutto ciò anche in fretta, perchè la situazione è più disastrosa del previsto e tempo non c’è nè.
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