La Opinión
Caos Salernitana: il giallo dell’esonero Castori e la brutta faccia del calcio

L’esonero
Dopo appena otto giornate salta la terza panchina di Serie A. Avevano aperto le danze Cagliari e Verona con gli esoneri di Semplici e Di Francesco e, dopo la sconfitta rimediata contro lo Spezia è toccato anche a Fabrizio Castori. Il tecnico marchigiano ha pagato caro lo scotto della sesta sconfitta su otto partite e così la Salernitana ha dato il ben servito all’eroe della promozione.
La panchina sul lungo mare di Vietri
Come spesso accade in Italia, la pazienza è una virtù nascosta, tal volta sconosciuta e merce rara di un calcio sporco e irriconoscente che ti pugnala alle spalle quando meno te lo aspetti. L’immagine un po’ sgranata di Fabrizio Castori pensieroso e seduto da solo su una panchina del lungo mare di Vietri, è lo specchio chiaro della situazione. Il club campano ha licenziato Castori e il comunicato ufficiale non fa altro che infilare il coltello nella piaga: ” Dopo l’ennesima sconfitta maturata ieri l’U.S. Salernitana 1919 ritiene necessario far conoscere il proprio sentire e le conseguenti decisioni. Non è assolutamente tollerabile un atteggiamento remissivo e rinunciatario, in particolar modo nelle occasioni in cui è necessario testimoniare, nei fatti, la propria capacità di determinazione nel perseguire l’obiettivo. Fermo restando il rispetto e l’ammirazione per gli antagonisti che hanno prevalso, di cui si riconosce e si apprezza il valore, è troppe volte mancato l’agonismo, la ferma volontà di far valere le ragioni proprie; è troppe volte mancato, quando necessario, il proverbiale ‘non ci sto’ o il ‘basta così’, comportamento cioè di chi vuole andare oltre il limite quando ciò è doverosamente possibile”

Fabrizio Castori – Photo by facebook.com
Il mistero
Parole dure, pesanti, che non lasciano spazio ad interpretazioni e, che a mente lucida, fanno ancora più male. L’esonero di Castori è un mistero che si confonde tra la foschia delle prime ore del mattino e il rumore del mare, l’Amministratore Delegato della Salernitana, Ugo Marchetti, si defila e afferma di essere solo un umile traghettatore che deve far quadrare i conti ed occuparsi della gestione economica del club in attesa della cessione. E dire che era stato proprio il Direttore Generale Angelo Fabiani a rassicurare nei giorni scorsi Castori e tutto il suo entourage, ma evidentemente le bugie hanno le gambe corte e l’idea di un possibile esonero era già nell’aria. Marchetti parla di scelta condivisa, voci di corridoio sostengono invece che Fabiani fino alle 18 di domenica pomeriggio, avrebbe cercato di convincere lo stesso Marchetti a non mandare via l’allenatore. C’è chi invece assicura che il nuovo allenatore Stefano Colantuono avesse già un accordo di massima con la Salernitana ancora prima della partita contro lo Spezia.
La rivoluzione
Esaminando la situazione del punto di vista tecnico non ci si può esimere dal dire che gli arrivi di Simy e Ribery non hanno certo compensato la perdita di giocatori fondamentali grazie ai quali Castori aveva costruito, tassello dopo tassello, il miracolo della promozione. I problemi economici del club e una gestione non proprio perfetta hanno contribuito a smantellare in parte la rosa. Gli addii di Cicerelli, Casasola, Lombardi, Anderson, e Dziczek hanno condizionato fortemente il lavoro del tecnico, che si è trovato a dover rivoluzionare una squadra che aveva trovato un’identità propria.

Fabrizio Castori e la promozione della Salernitana – Photo by Tuttomercato.web
Ingratitudine
La posizione scomoda di classifica e le prestazioni tutt’altro che entusiasmanti hanno spinto la società a buttare giù dalla torre l’allenatore, come accade quasi sempre in questi casi ma se la memoria non inganna, appena quattro mesi fa, grazie a Castori la Salernitana era tornata in Serie A dopo 23 anni. Scusate se è poco.












