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Cura Mazzarri, perché il tecnico può riuscire (o fallire) nell’impresa
Dopo l’inizio di campionato negativo e dopo aver sfumato nel recupero l’ennesima occasione da parte del Cagliari di portare a casa la prima vittoria contro il Venezia, i rossoblù si trovano in acque sempre più agitate. Per i sardi infatti 3 punti in 7 partite, 3 pareggi e 4 sconfitte, 8 gol fatti e 16 subiti per una delle peggiori difese del campionato. Per medicare una squadra ferita come quella rossoblù, ecco in fase di studio, la cura Mazzarri.
Inizio positivo e poi la paura
Con Mazzarri subito un buon inizio con un risultato e una prestazione importante contro la Lazio. Subito dopo un passo indietro con i ko senza discussione contro Empoli e Napoli; infine l’ultimo pareggio che sa di sconfitta contro il Venezia. Il tecnico sembrava aver subito trovato la giusta medicina per il Cagliari; ma così non è stato e il punto ottenuto all’Olimpico ha solo illuso di aver risolto tutti i problemi.
Alla squadra sarda sono riemersi dei brutti ricordi della stagione precedente; nei giocatori è tornata la paura di vincere e lo si è visto soprattutto nell’ultima uscita con il Venezia. Dopo un buon primo tempo e il gol del vantaggio, i rossoblù sono andati sempre più a calare sia a causa di una disastrosa condizione fisica e sia anche per una condizione psicologica non esaltante. Il Cagliari faceva fatica nelle prime tre partite con Leonardo Semplici e fa fatica anche ora con un tecnico esperto come Walter Mazzarri.
Cura Mazzarri: poco tempo?
Qualche scusante Mazzarri potrebbe però anche averla, ma la classifica non lo aiuta. Perché è vero che il tecnico livornese allena la squadra rossoblù da soli 15 giorni in cui ha giocato 4 partite; ma è vero anche che il Cagliari occupa l’ultimo posto in classifica e questo di certo non può e non deve permettere alibi.
Mazzarri ha provato a improntare alla squadra la sua idea di calcio e il suo stile di gioco aggressivo ma non ha funzionato.
Per il suo calcio serve soprattutto un ottima condizione fisica, cosa che attualmente i giocatori del Cagliari sembrano non avere. E ora per l’ex allenatore del Torino, Walter Mazzarri, rimane solo un record negativo: come successo a Zdenek Zeman nella stagione 2014-2015, non è riuscito a conquistare nemmeno una vittoria nelle prime quattro panchine in rossoblù.
Tanti problemi
Quello principale del Cagliari è sicuramente la difesa, la squadra subisce tanti gol come l’anno scorso ed è anche una delle squadre che corre di più in questa Serie A dopo l’Atalanta; con la differenza rispetto ai bergamaschi che spesso corre a vuoto. I rossoblù infatti corrono tanto, ma spesso inutilmente e questo giustifica il drastico calo fisico delle ultime partite avuto dalla squadra dopo l’ora di gioco.
A differenza della partita contro la Lazio, la squadra ha iniziato ad avere anche qualche problema in fase offensiva. Nelle ultime uscite però ha avuto qualche difficoltà anche nella costruzione della manovra offensiva, oltre che a tirare in porta e quindi di conseguenza a segnare.
Cura Mazzarri: c’è da lavorare…
Il tecnico dovrà riflettere e lavorare a lungo durante questa sosta, seppur senza diversi giocatori importanti. Mazzarri è l’uomo giusto per risollevare le sorti di questo Cagliari, grazie alla sua personalità ed esperienza e grazie anche al suo calcio aggressivo con pressing alto e verticalizzazioni veloci. Tutti questi aspetti messi insieme nella giusta amalgama possono riportare in casa rossoblù risultati positivi e maggiore serenità per le partite successive. Attualmente infatti, i problemi più grandi e più difficili da risolvere, non sono soltanto problemi tecnici ma soprattutto psicologici.
E proprio sulla testa dei rossoblù che il tecnico dovrà lavorare molto. Non avere paura di vincere, giocare spensierati, non considerare troppo il risultato seppur pesante sia, giocare senza pressioni ulteriori dando la giusta rilevanza alla partita ma interpretandola al meglio con carattere e determinazione.
Il lavoro da fare è tanto e la cura Mazzarri avrà bisogno di diverso tempo prima di fare effetto; nonostante ciò però il tempo stringe e seppur manca ancora quasi un campionato intero; dopo la sosta delle nazionali, tempo c’è ne sarà sempre meno e la squadra sarda dovrà darsi una mossa per conquistare nel breve tempo i primi tre punti per recuperare il terreno perso e cambiare le sorti di questo campionato.