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Messi esce di scena, Mbappé si prende il trono! Ma il mercato chiama: addio per entrambi?

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Le porte del calcio si sono dimostrate, ancora una volta, girevoli. La fine di un’era per chi esce, magari a capo chino e nel buio di uno stadio, per tanti anni casa, oggi vuoto. Per chi entra, invece, il trono del più grande, del più forte. È finita qualche tempo fa, l’era di Messi e di Ronaldo, come leader supremi dello sport del pallone. Non due calciatori, né due campioni, due figure storiche che hanno radicalmente cambiato, negli anni, la fisionomia di questo splendido gioco. Mentre Cristiano prova a regalarsi gli ultimi acuti, Leo sta cercando di riordinare le idee e dove poter iniziare una nuova giovinezza. Ma il trono non è più di loro appartenenza. No, la notte del Camp Nou ha sancito con timbro da notaio l’avvento di una nuova stella: è Kylian Mbappé.

Lo sapevamo da anni, oggi è soltanto arrivata l’ufficialità. Nel tempio di un Messi predicatore nel deserto, di idee, di gioco, di tifosi, brilla con luce accecante la stella del francese. Tre goal, il primo di pregevolissima fattura, e la sensazione di una maturità totale. Kylian non è più il ragazzo prodigio che incantava anche per la sua incoscienza in campo, no, è un leader calcolatore che sa anche trascinare. E ha trascinato il PSG con un piede e tre quarti ai quarti di Champions. C’è però un’altra caratteristica che accomuna Messi e Mbappé: seppur spinti da moventi diversi, entrambi possono cambiare aria.

Leo saluterà a fine stagione se troverà un acquirente. I dettagli del suo ultimo contratto con il Barcellona, svelati da El Pais appena poche settimane fa, sono macabri: 555 milioni di euro (lordi) dal 2017 ad oggi. E con la crisi dovuta al Covid, il Barcellona rischia la bancarotta. Le elezioni presidenziali e l’addio di Messi segneranno l’inizio di una nuova era. Necessaria, specialmente in tempi di Covid. Può finire al Manchester City, dove abbraccerebbe Guardiola.

Può rimpiazzare proprio Mbappé al PSG, dove potrebbero ricoprirlo d’oro e diamanti. E Kylian? Prima la Champions con il Paris, poi la decisione su se la Ligue 1 gli starà stretta o meno. Gli serve un campionato probante per diventare il migliore di sempre o ambire ad esserlo, anche se ha già un mondiale da parte nel palmarés. Il suo futuro è riflessione e la leva principale è il contratto in scadenza nel 2022: l’anno giusto per prenderlo, quando si spera che gli effetti del Covid sul mercato siano quanto meno superati. Il PSG gli ha offerto un rinnovo da 60 milioni di euro a stagione, mentre dall’altro lato c’è – in pressing – un Real Madrid disposto a fare follie.

La redazione del magazine che ha fatto la storia del giornalismo sportivo online moderno

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