La Opinión
Perché il Milan di Pioli è favorito per lo scudetto
Un primo posto in campionato, tanto entusiasmo e la voglia di tornare a primeggiare dopo anni d’assenza. Per quella che, fino a qualche anno fa, era la squadra più titolata del mondo, tutti questi anni senza vincere nulla sono impossibili da accettare. Ed ecco che, con un primo posto in classifica a metà febbraio, il Milan di Pioli ora ci crede veramente. Ci sono almeno 3 motivi per cui i rossoneri potrebbero portare a casa il tricolore, a maggio. Vediamoli.
Gioco espresso in campo
Non è solo una serie di risultati utili, è l’espressione di gioco della squadra di Stefano Pioli che ne fa la migliore squadra in campionato, almeno fino a questo punto della stagione. Pochi passi falsi, una squadra quasi sempre in emergenza ma una capacità di stare sempre compatta sul terreno di gioco. Nonostante le tante assenze di Ibrahimovic e qualche positivà di troppo al Covid, i calciatori rossoneri hanno sempre trovato la carica per cercare di dominare gli avversari. E per ora, i risultati stanno premiando.
Spensieratezza
Giovani e senza obiettivi importanti: il Milan di Pioli era sicuramente meno accreditato sulla carta rispetto all’Inter o alla Juventus per vincere il campionato. Per questo motivo, nella parte finale della stagione le pressioni non arriveranno di certo ai rossoneri, mentre ce ne saranno molte nell’altra metà di Milano e a Torino. Spensieratezza, insomma, che potrebbe essere la chiave per portare a casa il campionato, crogiolandosi sul fatto che non c’è nulla da perdere, visto che l’obiettivo dichiarato è il ritorno in Champions League.
Esperienza
Una squadra giovane, sì, ma con degli uomini dagli attributi d’acciaio. A Zlatan Ibrahimovic si è aggiunto, nel mercato di gennaio, Mario Mandzukic. In più, c’è Simon Kjaer, che, nello scetticismo generale, ha preso per mano Alessio Romagnoli e la difesa rossonera. Insomma, possiamo dirlo che nello spogliatoio del Milan non manca chi sa alzare la voce e sa gestire determinati momenti. Alcuni giovani, poi, si sono fatti uomini, come il capitano Romagnoli oppure Gigio Donnarumma. Nelle partite decisive non dovrebbero tremare le gambe.