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Napoli rifonda, tutto è in discussione: il nuovo ciclo ripartirà da Italiano?
Chi sarà il prossimo allenatore del Napoli? Non è ancora un casting, non ha assunto ancora i connotati della fatidica scelta da prendere. No, però la verità che in casa Napoli al futuro si pensa. Con decisione, con consapevolezza di dover prendere delle scelte anche difficili, sofferte. Con apprensione, soprattutto. Tra i tifosi, che hanno visto i fasti e le speranze dell’avvento Sarri svanire in così pochi anni. Per De Laurentiis, logicamente preoccupato da un eventuale altro anno senza Champions.
Il Napoli va incontro ad un ridimensionamento che è frutto sì dei segni del tempo sulla generazione migliore, ma anche di alcune scelte non felici nel ringiovanimento della rosa e della spina dorsale della squadra. Società in primis, malcontento di alcuni calciatori rimasti solo per contingenza e di altri in scadenza di contratto, insieme ad un allenatore che sembra aver perso il polso del gruppo. L’assenza dei tifosi, in questa cornice, non ha aiutato.
🔵 Aperto il casting per il prossimo allenatore del Napoli
Come non hanno aiutato i calendari ingolfati, gli infortuni, le positività, la scarsa preparazione estiva. Ma sono problemi con cui convivono tutti e non possono mascherare difficoltà che risalgono già a qualche anno fa. E quindi, è il momento di rifondare. Il ridimensionamento non sempre vien per nuocere: l’avvento di Sarri e Giuntoli, nel 2015, sulle macerie del defunto progetto Benitez, era stato accolto come tale. E invece ha prodotto l’apice della crescita, con uno scudetto sfumato solo sul più bello. Le posizioni alte ora sembrano un miraggio e forse, almeno per le prossime due stagioni, sarà giusto – per i tifosi, soprattutto – ridimensionare le aspettative e limitarle ai piazzamenti Champions. Per poi ricostruire e, chissà, poter ambire di nuovo in tempi brevi alla prima piazza.
Da dove parte la rifondazione? I primi due nomi da depennare potrebbero essere quelli di Gennaro Gattuso e Cristiano Giuntoli. I rapporti sono ai minimi storici e se per il tecnico basterebbe non rinnovare un contratto ugualmente in scadenza, per il direttore sportivo potrebbe essere un compito più arduo. Giuntoli ha infatti un contratto fino al 2024 da oltre un milione di euro annuo. Intanto, però, è stato rimosso dal Bari il suo uomo di fiducia, il ds Romairone, e non è stato coinvolto nella scelta di Carrera sulla panchina biancorossa. Presagi di addio?
🔵 Vincenzo Italiano in pole. De Zerbi e Juric le alternative
Chi sarà il prossimo allenatore del Napoli? Si ripartirà da idee giovani, da persone affamate e soprattutto da affermarsi: in questo senso si motiverebbe la scelta di Vincenzo Italiano quale conduttore del prossimo ciclo. Giovane, moderno ma anche pragmatico, ha dato una vera identità allo Spezia sopperendo alla carenza della rosa. La salvezza a fine stagione sarà sudata ma meritata. De Laurentiis non ha nascosto l’interesse, gli ha fatto i complimenti dopo Napoli-Spezia di persona negli spogliatoi dei liguri. Non un’idea che stuzzica, ma un nome già scritto a penna e sottolineato sul taccuino dei papabili.
Come quello di De Zerbi, forse più acclamato ma anche meno propenso a far adattare la sua squadra a seconda della situazione di gioco. Meno indicato Juric, che dovrebbe necessariamente essere accompagnato da una rifondazione strutturale della rosa. Gli servono calciatori che fanno della fisicità il loro punto di forza e a Napoli, attualmente, scarseggiano.
Gattuso potrebbe anche sorprendentemente restare, ma De Laurentiis dovrebbe vedere risultati (quarto posto e magari un’altra Coppa Italia), una crescita reale nell’identità di gioco e una volontà di chiarimento nei rapporti.
IL RITORNO DI SARRI E BENITEZ
La suggestione Sarri è reale, ma solo una suggestione: De Laurentiis sa cosa ha dato e sa cosa può dare, ma servirebbe da entrambi uno sforzo volto al chiarimento. I rapporti tre anni fa si sono incrinati e malgrado la stima e il rispetto reciproco (immutati), lavorare di nuovo insieme è un altro discorso.
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E nei piani alti? Stuzzica l’idea di Benitez, fuori dal giro degli allenatori nel calcio che conta dopo l’esperienza al Dalian ma dalle indiscutibili doti manageriali. Dovrebbe essere affiancato da una figura più pratica, magari (ma è solo una proposta buttata giù in queste righe) un Petrachi ancora a zonzo senza contratto (uno spreco che il calcio italiano non può permettersi).
Grossi cambiamenti anche nella rosa: via i presunti scontenti (Koulibaly? Fabian? Meret? Nomi, nessuna certezza), via chi va in scadenza (Maksimovic e Hysaj), riflessioni da fare anche sui big e su cosa potranno realmente dare (Insigne e Mertens). Insomma, De Laurentiis è pronto a mettere seriamente in discussione tutto pur di plasmare il Napoli secondo una forma diversa. Una forma magari indefinita e che assumerà contorni precisi e ben visibili solo dopo una logica transizione.
Vittorio Perrone