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Fabio Cannavaro, futuro in Serie A: da dove partirà la sua esperienza europea?
Arriva dall’Oriente, Fabio Cannavaro, dopo la sua avventura da Marco Polo che l’ha arricchito, gli ha aperto nuovi orizzonti, nuovi scenari, il contatto con un calcio che economicamente ha vissuto i suoi anni di splendore. Ma il richiamo dell’Europa è forte, uno step di crescita che un allenatore deve necessariamente fare. Non è nostalgia del vecchio continente, più la volontà di mettersi finalmente in gioco, di dimostrare realmente il suo valore.
Cannavaro ha un curriculum di tutto rispetto, ma finché non porterà idee e risultati anche in Europa, avrà sempre lo status di privilegiato, di agevolato. E invece Fabio si metterà in gioco, l’ha annunciato con decisione ed è pronto per la sua prima avventura nel calcio europeo. In Italia, verosimilmente. La sua carriera cinese è stata controversa, talvolta travagliata, vincente ma con qualche delusione.
FABIO CANNAVARO IN SERIE A, LA CARRIERA DA ALLENATORE
L’esonero alla prima esperienza al Guanzhou Evergrande e quello successivo all’Al-Nassr, in Arabia Saudita, l’hanno temprato. Di lì in poi, successi e cariche di spessore: l’incredibile rimonta e la promozione con il Tjanjin Quanjan, il campionato vinto di nuovo al Guanzhou, la semifinale di Champions asiatica e le due – appena due – partite da commissario tecnico della Cina. Una serie di esperienze, vittoriose e perdenti, che ne hanno temprato la carriera in ogni aspetto. L’ultima delusione è arrivata a novembre.
Quasi un anno dopo aver vinto il campionato con il Guanzhou, ha fallito la possibilità di bissare: il titolo è andato al Jiangsu Suning. In contemporanea, l’eliminazione dalla Champions ha scatenato la singolare punizione del club: Fabio, il suo vice e fratello Paolo e il resto dello staff sono stati confinati in Qatar per 12 giorni. La rottura, inevitabile, con il Guanzhou l’ha convinto ad anticipare il rientro. C’è tanta curiosità per vedere un altro campione del mondo, il quarto, allenare in Serie A: raggiungerà Inzaghi, Pirlo e Gattuso. La dinastia del 2006 ha finito di imparare e ora, finalmente, trasmette. Nel calcio che conta. In attesa del quinto, Daniele De Rossi.
CANNAVARO FIORENTINA, RITORNO IN SERIE A E LA SUGGESTIONE NAPOLI
Nomi veri e propri, offerte, firme, scarseggiano. C’è una voce che è rimbombata con insistenza da fonti anche affidabili. L’annuncio è arrivato da Massimiliano Maddaloni, suo storico collaboratore, a TMW. La Fiorentina l’ha cercato, anche con decisione. Non è un segreto che Commisso voglia ripartire, dal prossimo anno, con un ciclo nuovo. Le parole d’ordine è freschezza e Cannavaro, in una squadra impantanata da un po’, è una bella ventata d’aria fresca. Oltre che un rischio, come quello corso dalla Juventus con Pirlo e risultato, per ora, proficuo. Per ora non se ne fa nulla, domani chissà; il campionato è lungo e l’estate del 2021 si prospetta di rifondazione per tutti o quasi.
Per il Napoli, sicuramente: De Laurentiis cerca un allenatore di prospettiva e con idee giovani. Oltre Italiano, chissà che nella lista dei candidati non possa spuntare proprio Fabio Cannavaro. Un nome che al Golfo andrebbe riabilitato per i trascorsi alla Juventus, ma con il credito del suo vice, quel Paolo che in azzurro ha scritto un bel pezzo di storia. Solo una suggestione e poco più: a Napoli vogliono più certezze e meno scommesse. Dal canto suo, farebbe carte false (come ha ammesso) per tornare dove tutto è iniziato. In passato fu anche accostato al Milan, ma era soltanto un rumour che non trovò conferme e oggi i rossoneri sono tutt’altro che propensi a rifondare.
COME GIOCA IL GUANZHOU EVERGRANDE
Altri due pezzi del passato di Cannavaro cambieranno rotta molto presto: il Real Madrid, che già con Zidane dimostrò di non avere paura di puntare su un esordiente, e la nazionale italiana. Detto che l’azzurro sarà molto probabilmente un pezzo del futuro di Fabio, forse questa soluzione è da posticipare a qualche anno. Per ora l’obiettivo è concludere l’esperienza e in Cina e poi tuffarsi in un’avventura europea, verosimilmente italiana.
Per portare i suoi principi, molto comuni nel calcio di oggi (costruzione dal basso per stanare il pressing avversario, attenzione alla fase di non possesso e a non subire imbucate centrali, leggi QUI per approfondire), anche nel Belpaese. E dimostrare al mondo che la sua esperienza in Cina non è stata vana e limitata ad un calcio minore.
Vittorio Perrone