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Le due facce di Inter-Milan

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Kolarov

Kolarov e Saelemaekers sono le due facce che meglio hanno rappresentato il derby di Milano. Il trentacinquenne serbo, schierato ancora una volta centrale, è stato il peggiore nelle fila dell’Inter. I suoi errori marchiani sono costati i due gol. A fine partita le domande sul ruolo dell’ex Roma si sono sprecate, ma Conte ha difeso a spada tratta la sua scelta.

Saelemaekers, invece, a ventuno anni ha avuto la sua consacrazione. Il belga, arrivato in sordina nel gennaio scorso, si sta rivelando fondamentale per il gioco del Milan. La sua duttilità e la sua applicazione sono l’esempio di come non sempre il nome faccia la differenza.

Kolarov-Saelemaekers: i due opposti

Kolarov e Saelemakers rappresentano i due modi opposti di pensare di Inter e Milan. Conte ha preteso una squadra di “nonni” per provare a vincere subito. Il problema è che molti di questi hanno già dato tutto. Kolarov è senza dubbio tra questi. Già lo scorso anno, Fonseca lo accantonò nella seconda parte della stagione preferendogli Spinazzola, salvo poi ripescarlo per necessità come centrale di sinistra. Lo stesso ruolo in cui lo sta utilizzando Conte ora. Nè alla Roma, nè all’Inter, però, il serbo ha dimostrato di poter giocare lì. Il fatto che Conte insista nel provarlo fuori ruolo è un limite che rischia di far franare l’Inter, così come la scelta di far giocare Perisic esterno di centrocampo.

Kolarov-Saelemaekers: gli stili diversi di Inter e Milan

Diverso il caso di Saelemaekers. Il belga è arrivato in punta di piedi e tra lo scetticismo generale lo scorso gennaio. Pioli ne ha apprezzato la duttilità e il sacrificio. L’ex Anderlecht ha colpito per la grande intelligenza tattica al punto da conquistarsi il posto come esterno di destra a scapito di Castillejo. Di fatto, Pioli ha preso un ragazzino, gli ha trovato la giusta posizione e lo ha lanciato titolare senza timore. L’esatto opposto di Conte.

Kolarov-Saelemaekers: gli stili diversi di Inter e Milan

Conte-Pioli: gli opposti che si scontrano

Conte e Pioli hanno dimostrato anche nel derby di avere due filosofie diverse. Il primo ha impostato la squadra con uno schema monotematico, andando incontro all’ennesima figuraccia in uno scontro diretto. Pioli ha invece adattato il Milan alle necessità di squadra, chiedendo a Leao un lavoro prezioso, diverso da quello i Rebic (che di solito occupa la posizione del portoghese), ma ugualmente importante, mentre Saelemaekers faceva aveva compiti di maggior copertura.  Il risultato è stato che, proprio sulle fasce, terreno dominante dell’Inter, il Milan ha vinto il match. Forse Conte dovrebbe prendere appunti su quanto ha imparato. Non sempre l’usato sicuro è il più affidabile.

   Davide Luciani

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