Storie di sport
Gigi Meroni e George Best: poesia e ribellione

Gigi Meroni e George Best non si sono mai incontrati. Ciononostante, in Italia e Inghilterra, hanno segnato un’epoca. Vero, Best è stato grandissimo anche a livello europeo, mentre Meroni è rimasto confinato a livello nazionale. Ciononostante erano molte più le cose che li univano, da quelle che li dividevano.
Gli Icaro del calcio
Luigi “Gigi” Meroni nacque a Como il 24 febbraio 1943. George Best nacque a Belfast il 22 maggio 1946. Entrambi di ruolo giocavano come ala destra, entrambi erano funamboli dentro e fuori dal campo, entrambi ebbero una vita calcistica luminosa, ma breve. A rivedere i filmati dell’epoca sembra come se il Dio Calcio abbia voluto regalare ad entrambi una classe sopraffina che però è bruciata in fretta. Forse la colpa è stata anche della loro eccessiva presunzione. Erano dei privilegiati, ma hanno voluto essere qualcosa di più. Si sono avvicinati troppo al sole, come Icaro, e sono rimati bruciati. Nel corso degli anni, i paragoni tra i due si sono sprecati: stesso estro, leggera somiglianza fisica e anche stessa pazzia. Quest’ultima, però, era vissuta in modo differente.
“Ho speso gran parte dei miei soldi per alcool, donne e macchine veloci, il resto l’ho sperperato”. La celebre frase di Best dice tutto di lui. Non amava allenarsi, odiava le regole e non amava neanche giocare. Lo faceva perché giocare gli permetteva di godersi la vita come diceva lui. Best era così. Alcol e belle donne venivano prima di tutto. Era bello, ricco e amava i vizi, soprattutto bere. Il resto era secondario. Lui stesso, a modo suo, ha ammesso di aver dato molto meno di quanto poteva. Celebre un’altra sua frase: “Se io fossi nato brutto, non avreste mai sentito parlare di Pelé”.
Meroni non ha mai avuto problemi con l’alcol. Gianni Brera, la più grande penna del giornalismo italiano, una volta lo descrisse così: “Era un simbolo di estri bizzarri e libertà sociali in un paese di quasi tutti conformisti sornioni”. E’ rimasto celebre per il suo modo di vestire con abiti sgargianti spesso da lui stesso disegnati, barba incolta e capelli lunghi oltre che per le sue stranezze come quella di uscire con una gallina o una capra al guinzaglio. Meroni amava la pittura, e dipingeva in una Mansarda di Piazza Vittorio, a Torino. Era un bohemienne e viveva come tale.
Anche nel rapporto con l’altro sesso i due furono diversi. George Best si vantò spesso delle sue conquiste: “Ho amato almeno 2000 donne senza doverle sedurre, mi bastava dire ‘Ciao, sono Best del Manchester United’”. Gigi Meroni, invece, fece scandalo per la sua relazione con una donna sposata, tale Cristiana Uderstadt. Da ricordare che all’epoca il divorzio non esisteva. Il perbenismo dell’epoca, però, lo condannò senza attenuanti.
Le magie con il pallone
Con sue artisti simili, i gol capolavoro erano all’ordine del giorno. La rete più bella di Gigi Meroni è datata 12 marzo 1967 in occasione di Inter-Torino, gara che i granata vinsero 2-1. Dopo circa un quarto d’ora di gioco, l’ala destra ricevette palla al un pallone al limite dell’area, marcato stretto da Giacinto Facchetti. Meroni fece un tocco di esterno verso il centro e recuperò la sfera, poi, mentre il nerazzurro stava rinvenendo, fece un pallonetto di esterno destro. Lì si compì la magia: la palla superò le mani protese di Sarti, ma a tutti gli spettatori parve diretta fuori, invece, come se fosse telecomandata ricadde di colpo, insaccandosi nel sette tra l’incredulità generale.
Il capolavoro di Best riguarda invece, una gara di Coppa Campioni, quella del 9 marzo 1966 contro il Benfica. Di fronte ad Eusebio, Best fece una partita memorabile, condita da una doppietta in otto minuti, tra il sesto e il quattordicesimo. Fu lui stesso a raccontarla in un libro.
“Bobby (Charlton ndr) venne messo a terra mentre tentavamo un contropiede e per il nostro difensore Tony Dunne si presentò un’ottima occasione di mettere la palla in area su punizione. Io mi misi al limite dell’area e quando saltai per prendere la palla due difensori saltarono insieme a me. Sentii che anche il portiere stava iniziando a uscire per provare a respingere di pugno, ma con un colpo di reni riuscii ad arrivare sulla palla per primo. Quando la colpii di testa seppi di averla presa bene, ma non riuscivo a vedere in che direzione era andata. Fu solo quando rimisi i piedi a terra e mi girai che mi accorsi di averla messa in rete. Fu una sensazione fantastica”.
Il secondo gol fu anche migliore del primo.
“Ricevetti la palla all’inizio della metà campo avversaria, scartai di lato, dribblai un difensore e superai anche un secondo difensore che stava correndo verso di me. Dopo essermi lasciato alle spalle il secondo difensore alzai lo sguardo e vidi il portiere che mi si avvicinava, colsi l’incertezza nel suo sguardo e lo scartai prima che riuscisse a prendere una decisione.”
La fine tragica
La vita di Gigi Meroni fu tragicamente interrotta la sera del 15 settembre 1967 quando, fu investito da un auto guidata dal diciannovenne Attilio Romero in Corso Umberto. Meroni era insieme al compagno di squadra Poletti che fu solo preso di striscio dalla vettura. Gigi,invece, fu investito alla gamba sinistra e sbalzato in aria dall’impatto. Cadde a terra nell’altra corsia e fu travolto da una Lancia Appia, che lo centrò in pieno e ne trascinò il corpo per 50 metri. Fu portato all’ospedale Mauriziano da un passante; vi arrivò con gambe e bacino fratturati e con un grave trauma cranico. Morì alle 22:40. Aveva solo 24 anni.
Nel 1967 George Best invece era all’apice della carriera. Aveva appena vinto la sua prima Coppa Campioni con lo United e l’anno dopo avrebbe bissato il successo e portato a casa anche il Pallone d’Oro. Mentre la carriera di Meroni finiva, quella di Best decollava. La fine arrivò, però, anche qui prematura e in modo non “normale”, come si addice al personaggio.
L’ultima partita di Best fu il 1º gennaio 1974 a Loftus Road contro il Queens Park Rangers e si risolse in una sconfitta per 3-0. Tre giorni dopo non si presentò a gli allenamenti e Docherty (allora tecnico dello United) lo escluse dalla squadra. Poco tempo dopo Best fu arrestato con l’accusa di aver rubato alla modella Marjorie Wallace una pelliccia, un passaporto e un libretto degli assegni, ma venne in seguito prosciolto da tutte le accuse. A fine stagione lo United, privo di Best, retrocedette in Second Division. Da quel momento anche la vita di Best fu un costante declino. Morì il 25 novembre 2005 a causa di un’infezione epatica dovuta ai suoi noti problemi di alcolismo.
Meroni e Best sono stati due miti come calciatori e come uomini in un’epoca che di miti aveva un disperato bisogno. Al di là dei loro limiti, hanno fatto sognare generazioni di ragazzi. Questa è stata la loro grandezza.
