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Tutti i calciatori italiani e europei positivi al Coronavirus
Pubblicato
9 mesi fa|
Editor
Davide Luciani
Il numero dei calciatori positivi al Coronavirus è tornato prepotentemente alla ribalta in questi giorni. Proprio quando la Bundesliga ha stanziato una data di ripartenza del torneo e Liga, Serie A e Premier stanno cercando un accordo con lo Stato per ripartire, sono scoppiati nuovi casi. Tutto ruota intorno ai protocolli da adottare. Questi risultano diversi da nazione a nazione e, dunque, è impossibile trovare un sistema comune di ripartenza. Vediamo dunque di analizzare caso per caso.
Bundesliga: la situazione
La Bundesliga sarà il primo campionato che ripartirà. Vi è già la data: il 15 maggio. Il governo ha dato l’ok alla ripartenza. La notizia non deve sorprendere perchè le squadre tedesche erano già tornate ad allenarsi da tempo. Questa settimana sono stati completati anche i primi test sulle squadre di Bundesliga e serie B tedesca. I calciatori positivi sono risultati 10 su un totale di 1.724 test effettuati sulle trentaquattro squadre complessive. L’identità di tutti è rimasta anonima, ma si sa che tre di questi (due calciatori e un membro dello staff) sono del Colonia. In precedenza, a marzo, era stato trovato positivo Timo Hubbers dell’Hannover, mentre la Dinamo Dresda avrebbe rivelato un caso di positività, senza rivelare il nome del tesserato.
In Bundesliga se un giocatore è trovato positivo va in quarantena solo lui mentre il resto della squadra continua ad allenarsi. Il principio su cui si basa il protocollo è stato spiegato con una frase: “non è possibile garantire sicurezza totale, ma un rischio accettabile”. Per capire come tutto sia diverso in Germania è bene parlare di un’altra questione. A marzo, i quattro club che hanno partecipato alla Champion (Bayern, Lipsia, Dortmund e Leverkusen) hanno messo a disposizione un totale di 20 milioni di euro per le società di Bundesliga e serie B tedesca che avrebbero potuto patire difficoltà dovute dal Coronavirus. I quattro club hanno rinunciato alla loro quota di entrate non distribuite dai diritti tv nazionali della DFL nella prossima stagione pari a 12.5 milioni e hanno aggiunto circa 7,5 milioni di euro di risorse proprie.
Calciatori positivi al Coronavirus serie A
Diversa la situazione relativa ai calciatori in serie A. Già a marzo il numero di calciatori positivi era elevato. Furono infatti 16 i calciatori che contrassero il Covid-19: 3 della Juventus (Dybala, Matuidi e Rugani), 3 della Fiorentina (Pezzella, Cutrone e Vlahovic), 7 nella Samp (Gabbiadini, Colley, Ekdal, Bereszynsky, La Gumina, Depaoli e Thorsby), 1 nel Verona (Zaccagni), 1 nell’Atalanta (Sportiello) e 1 nel Milan (Daniel Maldini).
Ora i test sono stati ripetuti in vista degli allenamenti collettivi che dovrebbero tenersi a partire dal 18 aprile. Sono stati scoperti già 8 calciatori positivi in serie A. Ancora una volta Fiorentina e Samp risultano i più contagiati con 3 e 4 infetti. Di questi sette, sei sono dei nuovi positivi. Un caso nel club blucerchiato è un recidivo, ovvero uno dei sette calciatori che era stato già trovato positivo a marzo. Oltre ai 7 casi delle due società è stato rivelato un caso nel Torino. I tamponi, però, non sono finiti.
La Serie A non ha ancora una data di ripartenza. La speranza della Figc è di ripartire entro fine giugno e terminare il campionato per fine luglio. Prima, però, occorre trovare un protocollo affidabile. Su questo si continua a discutere. Al momento le possibilità che la serie A riparta sono del 40%.
Spagna: il giallo della ripartenza
Anche in Spagna sono ripresi gli allenamenti secondo le norme di sicurezza. I primi tamponi effettuati hanno evidenziato cinque casi di giocatori positivi tra Liga e Segunda. A marzo, vi era stata una vero e proprio focolaio a Valencia con 10 giocatori positivi (tra cui Garay, Mangala e Gayà) e 5 dello staff. A questi erano da aggiungersi Jonathas dell’Elche, Wu Lei dell’Espanyol e altri tre giocatori dello stesso club catalano e dell’Alaves.
La ripartenza della Liga è ancora un mistero. Oggi la Commissione delegata della Federcalcio Spagnola ha approvato la proposta di risoluzione delle competizioni non professionali (dilettanti ndr.). E’ stata stabilita la fine delle fasi regolari della Competizioni federali a livello statale senza retrocessione, oltre a svolgere la fase finale o eventuali spareggi in un formato espresso e senza un afflusso di pubblico. Per il massimo torneo, invece, vi è un giallo: Javier Aguirre, allenatore del Leganes ha dichiarato ad un giornale messicano che la Liga ripartirà il 20 giugno e terminerà il 26 luglio e che la comunicazione è già arrivata ai club. La Federazione spagnola, ha, però smentito tale notizia, affermando che ad oggi non è stata fissata alcuna data. Le possibilità che il torneo riprenda, però, sono alte. Noi ci buttiamo: al 60% la Liga ripartirà.
Premier: cosa succede in Inghilterra
In Inghilterra la situazione è complessa almeno quanto in Italia, se non di più. A marzo il coronavirus ha colpito diversi protagonisti del campionato come Arteta (tecnico dell’Arsenal) e Hudson-Odoi (Chelsea). A questi vanno aggiunti otto giocatori del West Ham e tre del Leicester di cui non sono stati resi noti i nomi. Attualmente le società non hanno ancora ripreso ad allenarsi, dunque non emergono nuovi casi positivi. C’è da dire, però, che la situazione in Inghilterra è peggiore che in altri Paesi.
La Premier è spaccata sulla ripresa del torneo. I tre club in fondo alla classifica (Aston Villa, Bornemouth e Norwich) guida un drappello di sei squadre che punta allo stop del campionato e al blocco delle retrocessioni. Dall’altra parte, però, la Federazione minaccia di retrocessione automatica i club che si opporranno alla ripartenza. Per poter ripartire è stato già stanziato un programma, denominato Project Restart in cui vengono fissati alcuni paletti per giocare. Al momento la data utile per cominciare gli allenamenti è quella del 18 maggio, mentre il campionato dovrebbe ripartire il 12 giugno. Tutto, però, rimane in sospeso in attesa dell’ok del governo. Al momento, data la difficile situazione sanitaria, le possibilità che la Premier riparta sono del 30%.
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